Mose e Tangenti. Dalla villa ai giornali ecco l’impero dei Galan

Per i pm la famiglia dell’ex governatore è un’autentica dinasty milionaria ma i redditi dichiarati non bastano a spiegare com’è stata costruita
20090606 - CINTO EUGANEO (PADOVA) - LIF - MATRIMONIO GALAN: TRECENTO OSPITI NEL PARCO DELLA VILLA - Sono circa trecento gli ospiti al ricevimento per il matrimonio del presidente del Veneto Giancarlo Galan e Sandra Persegato. ''Amici soprattutto'' rivela uno dei partecipanti. Nel parco della settecentesca Villa Rodella (nella foto di oggi 6 giugno 2009), a Cinto Euganeo, vi sono, tra gli altri, il premier Silvio Berlusconi, il ministro Renato Brunetta, il vice presidente della Camera Antonino Leone e altri parlamentari del Pdl, come il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, e la sottosegretaria Elisabetta Casellati. Tra gli imprenditori, invece, il conte Pietro Marzotto, Mario Moretti Polegato, Giuseppe Stefanel, Ennio Doris, Giulio Malgara, Enrico Marchi, Giovanni Perissinotto. ANSA/PERAZZOLO-BOLZONI/GID
20090606 - CINTO EUGANEO (PADOVA) - LIF - MATRIMONIO GALAN: TRECENTO OSPITI NEL PARCO DELLA VILLA - Sono circa trecento gli ospiti al ricevimento per il matrimonio del presidente del Veneto Giancarlo Galan e Sandra Persegato. ''Amici soprattutto'' rivela uno dei partecipanti. Nel parco della settecentesca Villa Rodella (nella foto di oggi 6 giugno 2009), a Cinto Euganeo, vi sono, tra gli altri, il premier Silvio Berlusconi, il ministro Renato Brunetta, il vice presidente della Camera Antonino Leone e altri parlamentari del Pdl, come il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, e la sottosegretaria Elisabetta Casellati. Tra gli imprenditori, invece, il conte Pietro Marzotto, Mario Moretti Polegato, Giuseppe Stefanel, Ennio Doris, Giulio Malgara, Enrico Marchi, Giovanni Perissinotto. ANSA/PERAZZOLO-BOLZONI/GID

VENEZIA Società agricole tra Ravenna e Bologna, case e imbarcazioni in Croazia, energia verde, gas in Indonesia, sanità. La villa con barchessa a Cinto euganeo. «I Galan» - come vengono definiti dai pubblici ministeri Ancillotto, Buccini e Tonini negli atti - sono una Dinasty dal patrimonio milionario, investito nei campi e nei paesi più diversi. Partecipazioni societarie dirette - osservano i magistrati - o tramite prestanome, come il commercialista, amico e sodale Paolo Venuti, che in un colloquio intercettato nella sua auto descrive il capofamiglia Giancarlo, «molto spaventato...», perché «se ti fanno un accertamento fiscale: dimostrami come hai comprato la casa, cioè tu devi avere i dati messi in fila....».

Redditometro che i finanzieri hanno fatto per conto della Procura: l’intero nucleo familiare convivente - Giancarlo Galan, la moglie Sandra Persegato, due figli - ha dichiatao dal 2000 al 2011 entrate per 1,413 milioni. Non certo da capogiro considerando che negli anni Galan è stato presidente della Regione, ministro, senatore e deputato. Ma a fronte di uscite rilevate per 2,695, con una sproporzione di 1,281 milioni: ai Galan è così ricondotta una galassia di partecipazioni, detenute anche tramite prestanome (in particolare Paolo Venuti), che secondo i magistrati - anche se non è definibili nel dettaglio - testimonierebbe una disponibilità finanziaria enormemente maggiore rispetto a quanto accertato. Non tutte finiscono tra le accuse, ma ricostruiscono il mondo-Galan. L’holding di famiglia si chiama come la figlia più piccola, Margherita Srl, al 100% dei coniugi Galan.

A questa società, fanno riferimento la tenuta agricola Frassineto Sas, tra Casola Valsenio e Castel del Rio, per la procura al 70% riconducibile ai Galan, per un valore di 920 mila euro; c’è poi la San Pieri Srl, con partecipazioni nel settore energetico: il 21% della quale, per i finanzieri riferibile ai Galan per un valore di 1,323 milioni; infine il 10% (tra partecipazioni diretti e indirette) di Energia Green Power, prossima alla quotazione in borsa. Poi una fitta rete di società a scatole. C’è la Ihlf Srl partecipata da Galan al 50% attraverso la fiduciaria milanese Sirefid, operante nel settore delle consulenze sanitarie, insieme a dirigenti sanitari veneti e lombardi. C’è quindi l’Amigdala Srl (capitale sociale 50 mila euro), partecipata per il 20% dalla moglie di Galan attraverso la Sirefid, operante nel settore dei servizi finanziari. Soci sono Pvp (studio commercialistico di Paolo Venuti) e Finpiave, la holding riconducibile alla famiglia Stefanel.

E, ancora, Franica Doo, società per gestire - ipotizzano gli investigatori - un patrimonio di immobili, imbarcazioni e conti correnti in Croazia. Infine Thema Italia Spa, capitale sociale 3 milioni di euro, garantito dai coniugi Venuti tramite un prestito obbligazionario sempre attraverso la Sifred, per un milione di euro: la facciata italiana di un affare da oltre 50 milioni per commerciare gas proveniente dall’Indonesia, finita nei controlli dei finanzieri, che allarmano il gruppo e il prestito rientra. Dopo una cena tra i Venuti e i Galan, nel luglio 2008, Alessandra Farina (intercettata) chiede al marito: «Cosa dici di questi affari della Sandra che sembra stia diventando miliardaria?».

Venuti spiega che il gas arriva al rigassificatore di Porto Tolle. «Possibile che faccia i miliardi come dice lei?». E il marito: «O fai il colpo gobbo o non è da loro». C’è poi ovviamente la villa con barchessa di Cinto Euganeo, restaurata - secondo l’accusa - con fondi di Mantovani, che paga l’impresa restauratrice sovrastimando interventi su altri lavori: Baita paga, ma tira sul prezzo, troppo caro. «La prima occasione che ho visto il presidente Galan gli ho detto che non potevo farmi carico di tutto (1,7 milioni di restauro, ndr)...e lui mi ha chiesto solo se posso almeno venire incontro alle parcelle di Turato». Baita dichiara di aver tirato fuori 6-700 mila euro per la villa e 400 mila euro, anni dopo, per il restauro della barchessa. Galan era già ministro, ma ottiene comunque l’aiuto. Società della galassia e altre, invece, finite sotto inchiesta. «Oltre alla corresponsione di somme di denaro, il Baita era solito utilizzare anche altri mezzi», racconta l’ex fedele segretaria Claudia Minutillo in un interrogatorio, «come intestare quote di società che avrebbero poi guadagnato ingenti somme dalla realizzazione dei project financingh a prestanome dei politici: Adria infrastruttiure e Pvp del Veneuti erano riconducibili a Chisso e Galan. Il mio 5% era in realtà di Chisso , mentre il 7% della Pvp era di Galan».

Pvp è anche proprietaria del 70% di Nordest media, che rilevò le testate di free press del gruppo E-Polis. Ricorda ancora Minutillo: «Baita disse a Galan: facciamo una cosa del genere, tu non hai problemi ad alzare il telefono e chiedere a tutti i tuoi amici imprenditori di fare pubblicità sul giornale, lo puoi utilizzare come veicolo di informazione, ti intesto il 70% della società».

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