Moschea, una corsa contro il tempo «Sala preghiera per il Ramadan»

Il capannone di via Lazzarini a Marghera sarà il primo di proprietà. «Per noi grande soddisfazione»
Marghera - Sadmir Aliovski Presidente della Comunita' Islamica di Venezia e Provincia davanti allo stabile dove sorgera' la nuova Moschea Venezia, 17/02/2021 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile
Marghera - Sadmir Aliovski Presidente della Comunita' Islamica di Venezia e Provincia davanti allo stabile dove sorgera' la nuova Moschea Venezia, 17/02/2021 Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile



È una corsa contro il tempo quella della comunità islamica di Venezia per arrivare ad aprire entro metà aprile, periodo del Ramadan, almeno la sala per la preghiera della nuova moschea di via Lazzarini 3 a Marghera, a poche centinaia di metri dalla sede attuale, in via Monzani.

In ogni caso sarà una festa perché la moschea sarà la prima di proprietà della comunità islamica veneziana, che tanti sforzi ha fatto per arrivare a questo punto con le proprie forze, rifiutando l’ipotesi di finanziamenti da Paesi esteri. Dopo l’acquisto del capannone, che risale al 2016, alcuni dissidi interni alla comunità sulla gestione del capannone risolti davanti al tribunale civile con il pieno riconoscimento dell’attuale direttivo, e poi l’arrivo della pandemia, hanno rallentato il percorso di trasferimento da via Monzani a via Lazzarini. «La pandemia è stata una mazzata per molti fedeli della comunità che ovviamente hanno potuto contribuire con minore forza per realizzare l’intervento», spiega il presidente, Sadmir Aliovsky, di origini macedoni, «il progetto di ristrutturazione e di riqualificazione è di 400 mila euro, per ora abbiamo fatto interventi per 80 mila euro, e speriamo di arrivare all’apertura della sala della preghiera per il Ramadan. Ci stiamo lavorando, anche se sarà molto dura. In ogni caso stiamo anche rivedendo il progetto per cercare di spendere un po’ di meno ma avere la struttura funzionante. Poi andremo avanti un passo alla volta». Anche perché cominciare le attività religiose e culturali nel nuovo centro di via Lazzarini permetterà di dismettere l’attuale sede, evitando così di pagare i soldi dell’affitto. «Così poi potremo impiegare le risorse ora usata per l’affitto, per concludere la nuova moschea», prosegue Aliovsky. Nella provincia di Venezia i fedeli di religione islamica sono circa 25 mila. La comunità più numerosa è quella di Venezia e Mestre. La moschea di Marghera è punto di riferimento anche per i musulmani del centro storico.

«Nella nostra comunità», racconta il segretario Mohamed Fathi, «ci sono fedeli originario di 37 Paesi diversi. La preghiera e il sermone si fanno sia in arabo, la lingua del Profeta, che in italiano, in modo che tutti possano capire». Oltre al centro di Marghera, frequentato anche dai musulmani italiani, in città ci sono almeno altre quattro sale per la preghiera, tutte tra Mestre e Marghera. Mentre nessuna si trova nel centro storico. La comunità bengalese si ritrovata in tre stanze alla Cita, ad Altobello e nei pressi di via Torino, mentre un’altra sala, sempre nei pressi di via Torino, all’altezza della sede centrale delle Poste, al secondo piano di una palazzina, c’è una stanza utilizzata dalla comunità turca. —



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