Morte sospetta, l’Asl: «Non è mucca pazza»

Era affetta da encefalopatia spongiforme ma non della variante bovina l’anziana deceduta a Chioggia
Morsego: mph02a Ruggero Donaggio..Chioggia: ospedale due servizi. ospedale ed antenne
Morsego: mph02a Ruggero Donaggio..Chioggia: ospedale due servizi. ospedale ed antenne

CHIOGGIA. Encefalopatia spongiforme, ma non bovina. Secondo il Dipartimento di prevenzione dell’Asl 14, M.M.A., la 72enne di Cona deceduta in ospedale a Chioggia sabato scorso, avrebbe sofferto della malattia di Creutzfeld-Jakob, ma non nella variante nota a tutti come “morbo della mucca pazza”. La certezza arriverà solo fra un mese con l’esito dell’esame istopatologico in corso all’ospedale di Verona, ma l’azienda sanitaria chioggiotta tende ad escludere che possa trattarsi di un caso di encefalopatia spongiforme bovina, propendendo per la variante sporadica. La donna che ha accusato i primi sintomi due mesi fa (perdita di memoria, squilibri, difficoltà motorie), è stata vista da tre Pronto soccorso, Chioggia, Porto Viro e Padova e solo in quest’ultimo presidio è stata ricoverata per esami più approfonditi.

L’8 giugno la signora è stata trasferita dalla I Clinica neurologica di Padova alla Geriatria di Chioggia con la diagnosi di “encefalopatia spongiforme (malattia di Creutzfeld-Kakob sporadica probabile)”.

«Si tratta di una rara patologia degenerativa del sistema nervoso centrale ad esito fatale», spiega il responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl 14, Massimo Boscolo Nata, «si caratterizza per demenza ingravescente e segni neurologici. Ci sono altre malattie che appartengono alle encefalopatie spongiformi, come la sindrome di Gerstmann-Straussler- Acheinker o l’insonnia fatale familiare. Anche gli animali possono esserne colpiti, la forma più nota è la Bse, encefalopatia spongiforme bovina. Nel 1996 in Francia e Regno Unito si è verificata la trasmissione dell’agente Bse all’uomo».

I sanitari ritengono che la variante di cui soffriva la signora fosse quella sporadica perché nel liquor (liquido cerebro-spinale) della donna, esaminato il 21 maggio, è stata rilevata la presenza di una proteina che dà una certezza al 97% sul tipo di patologia che ne ha causato la morte.

«La certezza diagnostica sulla malattia di Creutzfeld-Jakob», precisa il dottor Nata, «si avrà solo in seguito all’indagine biochimica e all’esame istopatologico dell’encefalo che abbiamo già richiesto e che sono in corso nel Policlinico di Verona».

I due figli della signora, che ritengono che si tratti del morbo della mucca pazza, attendono gli esiti degli esami con grande apprensione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia