Morte di Favaretto Perizia cinematica sull’incidente

MEOLO
Sarà una perizia cinematica, disposta dalla Procura di Venezia, a far luce sulla dinamica del tragico incidente stradale che, nella mattinata del 15 aprile sulla Treviso Mare, è costato la vita al pensionato meolese Gino Favaretto, di 88 anni. L’anziano aveva appena finito di fare rifornimento al distributore della San Marco Petroli, quando è avvenuto l’incidente. Nello schianto tra la sua Fiat Punto e una Ford Galaxy, Favaretto ha avuto la peggio. Il decesso è avvenuto sul colpo per la gravità dei politraumi riportati, a seguito dell’impatto devastante. Solo ferite lievi per il conducente della Ford Galaxy, un 62enne di Treviso. L’uomo, C.R. , è stato iscritto sul registro degli indagati per il reato di omicidio stradale, anche come atto dovuto per consentirgli di nominare eventuali periti di parte. Il pubblico ministero Lucia D’Alessandro, titolare dell’inchiesta sull’incidente, ha subito disposto infatti una perizia cinematica per chiarire dinamica, cause e responsabilità del terribile incidente. L’incarico di eseguire la perizia è stato affidato all’ingegner Mario Piacenti, nominato dalla Procura come proprio consulente tecnico. I familiari di Favaretto (l’uomo aveva sei figli e svariati nipoti) si sono affidati a Studio 3A, tramite il responsabile della sede di San Donà, Riccardo Vizzi. Studio 3A ha scelto come consulente di parte l’ingegner Pierluigi Zamuner, che parteciperà alle operazioni peritali. I lavori dei tecnici inizieranno nel pomeriggio di oggi con l’esame dei due veicoli incidentati, che i carabinieri hanno subito posto sotto sequestro. Provvedimento poi convalidato dal magistrato, che non ha ritenuto necessaria l’autopsia sulla salma di Favaretto. Il perito della Procura avrà 60 giorni per depositare le conclusioni. —
g.mon.
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