Morta Mafalda Codan Testimone delle foibe

BIBIONE. Ci ha lasciato una testimone del martirio delle foibe. Bibione, ma un po’ tutta Italia, piangono Mafalda Codan, maestra e scrittrice. Era nata a Parenzo, in Istria, il 20 settembre del 1924. Nella foiba di Vines presso Albona furono trucidati il padre di Mafalda, lo zio Michele Codan, i fratelli della madre Giorgio e Beniamino, un cugino materno Antonio. A seguito di questa tragedia, Mafalda, la madre e il fratello Arnaldo si rifugiarono a Trieste, ma vennero catturati presto dai titini, il 7 maggio del 1945. Venne torturata a Visignano davanti alla casa di Norma Cossetto, una giovane infoibata, perché la madre della Cossetto rivivesse il martirio della figlia. Dopo alterne vicende e una fuga rocambolesca terminata a Pola (la nave dei prigionieri venne fatta apposta finire su una mina ma il natante non affondò), venne di nuovo catturata; fu imprigionata a Pisino, dove il fratello Arnaldo venne giustiziato. Venne liberata a Nova Gorica il 10 giugno 1949 in uno scambio di prigionieri, dopo essere passata da altre prigioni.
«Tutte le notti», scrisse nel suo libro più drammatico “Diario”, Mafalda Codan, un partigiano dalla faccia cupa e torva entra nelle celle ed esce con qualcuno che non tornerà più».
Mafalda Codan è morta in casa. Ha fatto da maestra a centinaia di ragazzi di Bibione, molti dei quali esuli istriani proprio come lei.
È mancata proprio durante i giorni di celebrazione del Giorno del Ricordo ma la notizia è trapelata solo ieri. I funerali verranno celebrati oggi a Bibione con inizio alle 14. La salma verrà tumulata nel cimitero di San Michele accanto a quella del marito. (r.p.)
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