Monito dell’ex sindaco sulla Tombolan Fava «Attenti a chi specula»

Marcon: «Si investa in progetti di cui la città ha bisogno» Il primo cittadino: «Chi vuole investire si faccia avanti ora»  
Giovanni Cagnassi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DIP. - CASERMA TOMBOLAN FAVA - EDIFICIO CAMERATE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DIP. - CASERMA TOMBOLAN FAVA - EDIFICIO CAMERATE

SAN DONà

Alienazione della ex caserma Tombolan Fava in Fiorentina, arriva il monito dell'ex sindaco di San Donà, Gianfranco Marcon: «Attenzione, non possiamo lasciare spazio ancora ai pescecani». La paura è che ci siano speculazioni sull'area della ex caserma di artiglieria contraerea chiusa nel 2001 e dismessa, divenuta poi di proprietà del Comune, trasferita formalmente dal Demanio, che avrebbe dovuto realizzare o favorire dei progetti remunerativi per la comunità e finora mai concretizzati.

L’intenzione del sindaco Andrea Cereser è infatti quella di alienarla dopo una perizia sul valore: parte del ricavato dovrà andare allo Stato e parte impiegata per abbattere il debito del Comune. Gianfranco Marcon, sindaco leghista a San Donà, dal 1995 al 1999, è sempre una figura di riferimento per il suo mandato che ha gettato le basi per il sottopasso di via Garibaldi e il nuovo ponte sul Piave. Un uomo eclettico, professore, figlio di Virgilio che fondò l'azienda di ottica meccanica Marcon, le cui lenti sono arrivate fino alla Nasa e ora alla terza generazione con il figlio Luigi. «Io stesso dopo il mandato di sindaco ho sollecitato i miei successori, Magnolato e Zaccariotto, perchè quella caserma non fosse abbandonata a se stessa» sottolinea Marcon «Ci sono state tante proposte, tutte rispettabili e utili alla città, ma mai realizzate. E adesso, con l’alienazione finale che si profila, stanno vincendo gli speculatori che attendono che il valore si abbassi per fare i loro affari. Ci vuole invece coraggio per portare a termine i progetti di cui la città ha realmente bisogno». Tra i tanti proposti finora, la cittadella della sicurezza con tutte le forze dell'ordine riunite, poi un grande centro per anziani, una sede Inail con laboratori per la simulazione degli incidenti sul lavoro. E anche il progetto del Comune di riunire le associazioni e realtà sportive della città.

Nulla di questo è stato fatto in tanti anni e il Comune ha rischiato più volte anche di perdere la proprietà acquisita gratuitamente. Il sindaco Cereser non si scompone: «Per giugno avremo l'esito della perizia e il valore dell'area: quei progetti sono ancora validi e invito chi volesse realizzarli a decidersi: questo è il momento di investire». —

Giovanni Cagnassi

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