I gabbiani reali, Venezia e la (difficile) convivenza in centro storico
La ricerca di Corila sull’uccello “padrone” del centro storico: monitoraggio, problemi, soluzioni. Circa tremila esemplari in città, per il 65 per cento dei veneziani intervistati sono un problema. Tutti i dati

Fotografati dai turisti come fossero delle star in posa, odiatissimi dai veneziani fanno il nido ovunque, sporcano, cercano cibo nei cestini. I gabbiani reali di Venezia sono finiti al centro di uno studio del Corila, il Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia, su incarico di Veritas e del Comune di Venezia.
Gli otto anni di ricerca condotta da Corila sul gabbiano reale a Venezia riguardano una specie protetta in Italia che ha visto una forte espansione demografica in tutta Europa negli ultimi cinquanta anni e, in particolare, un aumento significativo della popolazione in ambito urbano, compreso il centro storico di Venezia.
La ricerca ha analizzato l’evoluzione della popolazione dei gabbiani reali in città, la loro distribuzione e le interazioni con le diverse categorie di utenti della città, documentando le criticità legate alla convivenza con la specie e proponendo delle strategie di gestione per mitigare i conflitti.
I risultati vengono presentati giovedì 22 maggio al Museo di storia naturale di Venezia nel corso dell’evento “Gabbiano reale a Venezia: monitoraggio, ricerca e partecipazione per una convivenza pacifica”.
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PER APPROFONDIRE / I REPORT COMPLETI
Veritas: https://bit.ly/43dicNG
Corila: https://bit.ly/3F60nXz
I dati
I dati hanno evidenziato una sostanziale stabilità del numero di individui nel centro storico di Venezia dal 2018 ad oggi, con una stima di 3.350 individui a marzo, 3.000 a giugno e 2.700 a novembre 2024, considerando sia gli animali posati che quelli in volo.
Sono stimate 337 coppie riproduttive urbane a giugno 2024, evidenziando un calo del 34% rispetto al giugno 2021 quando se ne stimavano circa 500.

Il calo è forse attribuibile anche ai cantieri dei lavori di ristrutturazione edilizia che hanno riguardato i tetti di diversi edifici della città che hanno ridotto notevolmente le superfici di nidificazione disponibili.
La difficoltà di convivenza
Tra i principali problemi di convivenza che negli anni sono stati lamentati, vi era la rottura da parte dei gabbiani dei sacchetti dell’immondizia lasciati in calle e la conseguente dispersione di rifiuti. Questa criticità è stata pressoché eliminata da quando nel 2016 è stato esteso in città il sistema di raccolta rifiuti “porta a porta”, che ha contribuito a migliorare l’igiene urbana e a ridurre la disponibilità di rifiuti, che risultavano facile cibo per i gabbiani.

Il progetto negli anni 2024-2025 ha eseguito diverse attività, alcune in continuazione rispetto agli anni precedenti ed altre del tutto nuove: è stato eseguito l’aggiornamento del monitoraggio della popolazione, l’analisi delle interazioni uomo-gabbiano, un’indagine sulla percezione della specie da parte degli utenti della città e la sperimentazione di tecniche innovative di rilevamento delle coppie urbane tramite uso di immagini satellitari e aeree ad alta definizione.
Veritas, inoltre, ha attaccato sui propri cestini portarifiuti da passeggio messaggi in italiano e inglese con l’invito a non avvicinare i gabbiani, a non dar loro da mangiare, a non abbandonare alcun tipo di rifiuto e a non mangiare all’aperto per evitare l’assalto dei gabbiani.
L’indagine sociale
L’indagine sociale, lanciata per la prima volta a Venezia, ha raccolto oltre 650 risposte, evidenziando come il 65% dei partecipanti consideri il gabbiano reale una specie problematica. Tale percezione è diffusa soprattutto tra chi vive e lavora in città.
I risultati hanno evidenziato una visione incerta circa il numero di coppie nidificanti in città, con ben il 20% dei partecipanti che si sono astenuti dal fornire una risposta per mancanza di conoscenza. Oltre il 65% dei rispondenti ritiene che la popolazione sia aumentata, dimostrando come la percezione del fenomeno sia significativamente diversa dalla realtà, che mostra invece una stabilità numerica negli ultimi anni e un recente calo delle coppie nidificanti.
Il vademecum
La ricerca ha inoltre prodotto, nel 2022, un Vademecum divulgativo che ha portato a una campagna di sensibilizzazione nel 2023: strumenti fondamentali per informare cittadini e amministratori e favorire una gestione integrata della specie.
La strategia ecologica integrata proposta comprende misure indirette per ridurre l’attrattività dell’ambiente urbano per la specie e misure dirette volte a ridurre gli effetti indesiderati legati alla specie, fra cui l’attivazione di un servizio di rimozione di nidi su richiesta del cittadino, l’installazione di dissuasori fisici per impedire l’accesso ai siti di nidificazione e per ridurre la possibilità di utilizzo dei siti di vantaggio usati dalla specie per gli attacchi al cibo dei passanti, congiuntamente a campagne di informazione e sensibilizzazione nei siti in cui i furti avvengono più di frequente, l’utilizzo di tendoni e ombrelloni a falda larga sopra i plateatici e di fronte ai locali che servono cibo per ridurre la contattabilità visiva dei gabbiani e la sperimentazione della sterilizzazione chirurgica degli adulti, previa analisi di fattibilità e richiesta del parere ad ISPRA, per ridurre gli effetti indesiderati legati alla riproduzione.

Trasversali a queste attività sono il monitoraggio, da farsi con una cadenza di 2-3 anni per avere dati aggiornati e conoscere il trend di popolazione e una comunicazione efficace per informare, educare e sensibilizzare al tema.
I risultati consolidano l’importanza di un approccio ecosistemico e partecipativo per la gestione della fauna selvatica in ambiente urbano, incentivando una convivenza pacifica con la specie nel rispetto della biodiversità urbana e con la consapevolezza che l’uomo - col suo comportamento - può contribuire a migliorare o peggiorare la situazione in città.
«Perfino a Venezia, convivere in un ambiente che non è solo nostro significa anche rispettare flora e fauna, in questo caso non fornendo cibo in nessun modo cibo - né offrendone volontariamente né abbandonando i rifiuti - a gabbiani o ad altri.
Il nuovo sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti che funziona ormai da una decina di anni, ha certamente migliorato la situazione, come dimostrano anche i dati dell'ultimo monitoraggio delle colonie di gabbiani», dice il direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, «E' però essenziale e importante che tutti facciano la propria parte, compresi residenti e turisti, evitando quindi di abbandonare rifiuti in strada o intorno ai cestini portarifiuti da passeggio, per non fornire cibo ai gabbiani. E' bene ricordare che i cestini, sui quali abbiamo affisso gli adesivi in italiano e inglese con l'invito a non avvicinare i gabbiani, non dar loro da mangiare e non consumare cibi all'aperto, non sono cassonetti, quindi non devono essere usati per inserire i rifiuti domestici. Questo vale per tutti, compresi i proprietari e gestori di locazioni turistiche che hanno l'obbligo di fornire ai propri ospiti le corrette informazioni sulla gestione dei rifiuti prodotti negli appartamenti che affittano. Le multe per chi non rispetta il divieto sono piuttosto salate e partono da 300 euro».
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