Mobilitazione a Mestre per il parco del Marzenego. Raccolte 600 firme

Petizione depositata in consiglio comunale per far realizzare il percorso verde dal centro di Mestre fino a Zelarino
Sopralluogo nell'area dell'ex ospedale di Mestre con le autorità
Sopralluogo nell'area dell'ex ospedale di Mestre con le autorità

MESTRE. Oltre 600 firme raccolte, e 11 associazioni cittadine mobilitate, per chiedere al consiglio comunale veneziano di tramutare in realtà il progetto del parco del Marzenego, una sorta di “Porta” verde tra il centro di Mestre e Zelarino.

Un progetto che è anche, dicono i firmatari, una “rivoluzione ambientale” perché consente di rendere fruibile la via di accesso naturale che attraverso il fiume arriva nel centro di Mestre.

E permette di consolidare la “green belt”, la cintura verde, che lega città e campagna, con evidenti benefici ambientali in tempi di lotta allo smog e agli effetti del cambiamento climatico. Di più: il percorso permette di riqualificare forti, ville e vecchi mulini, e di legare tra loro, all’insegna della sostenibilità e del rispetto, zone umide da proteggere (anche dalla realizzazione di nuove strade per le auto), prati, terreni agricoli, zone a bosco.

Il progetto arriva sui tavoli di sindaco e consiglio comunale, dopo gli appelli per riprendere il vecchio progetto di bosco di cintura attorno a Mestre, che fu del compianto prosindaco della “Mestre bella”, Gianfranco Zorzetto (lanciato da Ettore Bonalberti, dalle pagine del nostro giornale) e in un momento in cui all’opinione pubblica è evidente la necessità di recuperare la risorsa fiume in centro a Mestre.

Le rive del Marzenego saranno ripulite in concomitanza con l’apertura del nuovo mercato, con un intervento finanziato dal Comune tra via San Pio X e piazzale Cialdini. Ci sono poi le rive da valorizzare con il nuovo progetto di Alì Spa per l’area dell’ex Umberto I, nei terreni che furono il perimetro del vecchio Castelvecchio. Ancora, sono ripresi i cantieri della fermata di via Olimpia del sistema Sfmr che porterà il treno a 500 metri da piazza Ferretto.

Tasselli di una valorizzazione ambientale di cui il parco appare come l’atto decisivo.

La proposta prevede, camminando sull’argine del Marzenego e proseguendo poi per un tratto del Roviego, di giungere, percorrendo gli ultimi meandri del Rio Cimetto e passando per il parco Zia, da Zelarino fino ai giardini di via Einaudi, a Mestre, con un percorso pedonale.

Le associazioni che sostengono la realizzazione del Parco del Marzenego sono: storiAmestre, Associazione culturale “I Sette Nani”, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”, WWF Venezia e Territorio, Associazione culturale “Mestre MIA”, FIAB Mestre, Italia Nostra - Sezione di Venezia, LIPU Venezia, Associazione dalla guerra alla pace – Forte alla Gatta, Associazione “I Celestini”, Comitato allagati di Favaro. Tutte hanno contribuito alla raccolta firme che invita la politica veneziana a dare realizzazione ad un progetto di cui si parla da oltre 50 anni.

Come? Agendo per stralci funzionali, ricorrendo anche a fondi europei.



Le associazioni ricordano anche la storia: del parco si parla nel 1962 nel Piano Intercomunale; nel 1973 viene inserito nel Piano Regolatore Generale. Nel 1985 entra nel Palav. Dal 2004 il sogno diventa una lottizzazione: in cambio della cessione di una parte dell'area, su una superficie di 23 ettari si sarebbero dovuti costruire 31mila metri quadri di edilizia residenziale, duemila di edifici commerciali, 8.300 metri quadri di albergo più 4.200 mq di parcheggi. Una colata di cemento di 120 mila metri quadri. Dieci anni dopo, nel 2014, il piano dei privati decade.

Nel frattempo il Marzenego in via Poerio e Riviera XX Settembre viene scoperto e i mestrini riscoprono di avere un fiume in centro. Il 2014 è anche l’anno dello studio di prefattibilità del parco, pensato dal Comune per esigenze di sicurezza idraulica e di depurazione delle acque del fiume, marroni e piene di sedimenti. Nel Pat, Piano di assetto del territorio, viene indicato come un nuovo corridoio ecologico cittadino da realizzare. —


 

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