Gite scolastiche, docenti introvabili all’istituto di Mirano: «Troppi impegni per gli insegnanti»
Per i dirigenti organizzare le uscite è una corsa ad ostacoli. Al liceo Marco Polo di Venezia è stato introdotto un indennizzo di 90 euro

C’è chi dice apertamente di far fatica a trovare docenti disponibili per portare i ragazzi in gita, chi cerca soluzioni creative per incentivarli a farlo, chi ha messo le mani avanti e si è già appoggiato a una stazione appaltante per tempo e chi sta spacchettando tutte le uscite per far rientrare i conti e rimanere all’interno del budget dei 140mila euro fissati dall’Anac.
Ogni scuola è un universo a sé e le presidi raccontano la difficoltà e gli sforzi che devono mettere in atto per stare in equilibrio tra nuove norme e una burocrazia infinita.
Dall’istituto 8 marzo K. Lorenz di Mirano, la preside Roberta Gasparini va dritta al cuore della questione: «Si fa fatica a trovare insegnanti disponibili ad accompagnare le classi in gita, soprattutto per quelle di più giorni. Il discorso non è solo sindacale, che si comprende bene, ma il problema riguarda soprattutto l’organizzazione della vita privata e familiare, poi c’è da dire che i docenti sono sempre più impegnati», fa notare.
Al liceo Marco Polo di Venezia, invece, la dirigente Maria Rosaria Cesari, in sede di contrattazione integrativa d’istituto, ha introdotto una somma simbolica di circa 90 euro lordi per i professori che stanno via almeno una notte con le loro classi.
«Sappiamo che è poca cosa», ammette, «ma volevamo lanciare un segnale di riconoscimento, per quanto minimo sia». E, forse grazie anche a questo, la scuola diretta da Cesari non ha particolari problemi a trovare le disponibilità per accompagnare i ragazzi nelle uscite. «Qualche docente che solleva il problema e si rifiuta c’è, ma il grosso guarda all’utilità della gita, che ha un grande valore educativo», ricorda.
Che nell’aria ci fosse qualche novità in arrivo, per i presidi non è stata una sorpresa: già nell’anno scolastico 2023-2024 l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, si era fatta sentire rispetto alla gestione dei budget delle gite e, dopo due anni di deroghe, ha dato istruzioni chiare e precise. «Essendo scaduta l’ulteriore deroga concessa», si legge in una nota firmata dal presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, «in attesa del completamento della riforma prevista dal Ministero, abbiamo fornito un’ulteriore chiarificazione in merito agli spazi concessi dal nuovo Codice Appalti, e alle soglie che consentono alle istituzioni scolastiche di procedere autonomamente agli affidamenti, pur in assenza di qualificazione.
Con ciò, vogliamo assicurare la regolare organizzazione dei viaggi d’istruzione, anche in considerazione dell’importanza rivestita da questi nell’offerta formativa e educativa scolastica».
Al liceo Marco Foscarini di Venezia, gli scambi e gli stage all’estero non si fermano mai, complice la vocazione internazionale dei due indirizzi, il linguistico e il classico europeo. La preside, Alessandra Artusi, spiega che il suo è «tra i pochi fortunati istituti ad essersi già appoggiati alla stazione appaltante della Città metropolitana. Quindi, se si dovesse fare un bando unico per uno dei nostri viaggi, ci potremmo affidare completamente alla stazione».
Artusi precisa anche che «Il Ministero non ha bloccato le uscite didattiche, anche perché poche scuole sarebbero state un grado di fare un bando unico, spacchetteremo le varie tipologie di gite per rientrare nel budget e procedere ancora autonomamente».
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