Mira e Dolo li stanno già ospitando

Arrivati mercoledì all'ostello di Giare. La Lega insorge: «Luogo sbagliato»
L’ostello di Giare di Mira
L’ostello di Giare di Mira
 MIRA.
Sono arrivati mercoledì alle 20 gli undici profughi in carico al comune di Mira che saranno ospitati nell'ostello a Colori di Giare e nella Casa a Colori di Dolo. Attualmente i profughi ospitati a Mira sono quindici, undici in carico al comune e quattro, arrivati alla Caritas alla Casa San Raffaele di via Rescossa. I cittadini extracomunitari sono di nazionalità nigeriana, ivoriana e senegalese, sono tutti uomini e hanno un'età compresa tra i venti e i trent'anni. «Siamo continuamente in contatto - spiega Michele Carpinetti, sindaco di Mira - con la prefettura e la questura per effettuare nel minor tempo possibile le pratiche per la formalizzazione della richiesta di asilo politico. Il comune ha dato la disponibilità di due pulmini per svolgere le pratiche alla prefettura di Venezia con i profughi che saranno accompagnati dagli operatori de La Casa a Colori e di Casa San Raffaele. Al loro arrivo non ci sono stati problemi e al momento non sappiamo quanto rimarranno. Siamo a disposizione, secondo quanto concordato mercoledì, per l'attuazione del piano di accoglienza predisposto dal ministero dell'Interno». A breve dovrebbero arrivare anche a Dolo. «Abbiamo accolto le richieste del prefetto - conferma Maddalena Gottardo, sindaco di Dolo - e trovato il sito de La Casa a Colori che sarà usato se l'Ostello di Giare avesse problemi di posti. Intanto rimarranno una settimana a Mira e poi dalla prossima inizieremo con le progettualità per il loro inserimento. Siamo poi in attesa di sapere quando arriveranno i sette profughi che dovremo ospitare a Dolo». Intanto l'arrivo dei profughi ha infiammato il dibattito politico a Mira. Lega Nord e il movimento Destra si scagliano contro la decisione del sindaco Carpinetti. La Lega Nord però contesta soprattutto il fatto di aver scelto l'ostello di Giare. «Ancora una volta - spiega il consigliere Denis Gennari del Carroccio - l'amministrazione Carpinetti denota più attenzione ai problemi degli extracomunitari che non ai problemi dei cittadini di Mira. Come era già successo in passato con il tentativo fallito di costruire un centro di accoglienza a Forte Poerio adesso il comune si fa carico di ospitare i profughi a Giare presso l'ostello, rendendo impossibile l'utilizzo della struttura ai turisti proprio alle porte della stagione estiva». Gennari indica altri esempi. «Il sindaco di Marcon di centrosinistra - accusa - ha semplicemente detto che nel suo Comune non c'è spazio per loro. Evidentemente Carpinetti vuole sempre farsi notare. Vorremmo sapere chi pagherà il conto di questa ospitalità, per quanto tempo troveranno conforto e come pensa il comune di integrarli». Francesco Vendramin, delegato alla questione Diritti umani e profughi, replica: «Queste persone sono rifugiati politici. Fuggono da una situazione di guerra e i soldi li stanzia il ministro Maroni non il comune».

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