«Mio padre? Un gabbiano che è volato via»

Il ricordo del figlio Daniel: voleva essere libero. Il cordoglio del sindaco Striuli: aveva un grande cuore
CAORLE - DINO TOMMASELLA - DE POLO - L'AMICO PAOLO VIANELLO MOSTRA L'ULTIMO LIBRO DI MARIO ROSSETTI RICEVUTO IN REGALO DALLO STESSO POCHI GIORNI ORSONO.
CAORLE - DINO TOMMASELLA - DE POLO - L'AMICO PAOLO VIANELLO MOSTRA L'ULTIMO LIBRO DI MARIO ROSSETTI RICEVUTO IN REGALO DALLO STESSO POCHI GIORNI ORSONO.

CAORLE. “Vorrei essere libero come il volo del gabbiano, vorrei pensare, vorrei parlare ma tutto tace e gli anni diventano ore”. «Mio padre? Ricordatevelo con queste parole».

Con una delle sue tante poesie il figlio Daniel, ieri a poche ore dalla tragica scomparsa di Mario Rossetti Musigna, ha voluto salutare suo padre che per Caorle era e rimarrà uno dei pilastri della comunità, un portabandiera delle tradizioni, della storia e della cultura lagunare. Uno scrittore, uno scultore ed un pittore: un vero uragano di idee e soprattutto di iniziative: il Gabbiano Solitario ha spiegato le ali ed ha improvvisamente abbandonato la sua amata isola. Era questo il suo nome d’arte perché per i gabbiani Mario aveva sempre avuto una passione quasi smisurata, tanto da renderli protagonisti indiscussi dei suoi racconti, l’ultimo pubblicato poco più di un mese fa, delle sue innumerevoli poesie che gli avevano portato tanti riconoscimenti, come il primo premio al concorso di poesia “Salotto letterario 2014” di Caorle, e delle sue opere d’arte grazie alle quali era riuscito a varcare le porte della Biennale di Venezia.

Anche nel mondo della politica e dello sport Mario aveva fatto la sua parte. Per anni fu consigliere comunale e negli ultimi tempi sedeva sulla panchina del Caorle Basket in qualità di fisioterapista grazie alle sue riconosciute doti di pranoterapeuta. Ma sicuramente la sua figura mancherà più di tutto in laguna, il suo habitat naturale, dove Mario, soprattutto d’estate, passava la maggior parte del tempo al comando della sua famosa motonave Arcobaleno, con la quale dal 1972, ha portato migliaia di turisti alla scoperta di questo misterioso e incantato paesaggio naturale di Caorle. Avrebbe compiuto 66 anni il prossimo 17 febbraio, data a cui ora Mario Musigna non potrà mai arrivare a causa di una tragica fatalità che lo ha strappato alla moglie Giusy, ai due figli, Daniel e Stefania e ai suoi nipoti che amava al punto da dedicare loro il suo ultimo libro “Il Gabbiano e la rondine” il cui ricavato, secondo le sue volontà, continuerà ad essere devoluto in beneficienza.

Tristezza e cordoglio per la famiglia anche da parte del sindaco di Caorle Luciano Striuli e della sua giunta: «La nostra Comunità ha perso una persona che amava con grande cuore il suo paese», dice Striuli dell’amico Mario, «paese al quale ha dato molto con la sua attività professionale e con le sue arti».

Gemma Canzoneri

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia