Mille persone sotto la pioggia per l’ultimo saluto a Francesco

L’anziano dei Testimoni di Geova: «La fede gli ha permesso di non inaridirsi» Presenti l’onorevole Vanin, sua ex insegnante, e tantissimi amici del 22enne

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Oltre un migliaio di persone hanno dato l’addio ieri mattina nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova a Francesco Vuolo, il ragazzo di 22 anni morto martedì a causa di un tumore cerebrale. Tantissimi i giovani che erano presenti e i parenti della famiglia Vuolo, arrivati da Napoli in questi giorni, città della quale sono originari.

Francesco lavorava come operaio in un calzaturificio della zona, ma la sua grande passione era quella di fare il parrucchiere, professione per la quale aveva studiato in un istituto professionale di Marghera. Era un appassionato di calcetto e tifoso del Napoli.

«La fede che ha sorretto Francesco in questi mesi», ha spiegato durante i discorsi funebri Marco Frangioli, “anziano” della comunità mirese deitestimoni di Geova, «gli ha permesso di impostare i suoi giorni, segnati dalla malattia, con grande coraggio, sapendo cosa lo aspettava e senza recriminare contro Dio o contro chi lo assisteva. Questa fede ha permesso a Francesco di non inacidirsi, di non inaridire lo spirito. Francesco era diventato testimone di Geova circa tre anni fa. Questa fede lo ha sorretto, perché gli dava una risposta alla domanda sulla morte».

La morte, hanno sottolineato i referenti della comunità, è per i testimoni di Geova non un elemento di normalità, ma un nemico dell’uomo che alla fine dei tempi sarà distrutto. Durante la cerimonia, tanti tra gli amici e i parenti hanno pianto la morte del ragazzo. In prima fila, naturalmente, c’erano i genitori e i parenti più stretti. Ma c’erano anche tantissimi amici e i suoi ex insegnanti. Fra questi, anche l’attuale senatrice del Movimento 5 Stelle Orietta Vanin. Non mancavano neanche i tanti clienti del ristorante - pizzeria Macedonia che la famiglia gestisce a Mira Porte da ventiquattro anni. «Francesco è stato un guerriero», hanno detto le tante persone presenti che in questi mesi gli hanno fatto visita. «Era lui che infondeva coraggio agli altri nei momenti di difficoltà. Non si è mai perso d’animo».

Dopo la diagnosi del male il ragazzo, era stato sottoposto un’operazione a Vicenza e poi aveva fatto chemioterapia e radioterapia. Purtroppo il tumore non ha lasciato scampo. Nonostante ieri fosse il primo novembre e il tempo davvero inclemente, tanti amici non hanno mancato l’appuntamento per dargli l’ultimo saluto e hanno affollato fin dalle 9 la Sala del Regno in attesa della salma che è arrivata dall’abitazione in cui “Kekko” (così lo chiamavano gli amici), abitava con il papà Ciro, la mamma Ester e il fratellino Riccardo, al civico 42 di via Nazionale.

Dopo i funerali, Francesco Vuolo è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Noale in attesa della cremazione che verrà fatta al cimitero di Spinea nei prossimi giorni. —



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