Milioni di risparmi in fumo a Portogruaro, patteggiano sei coimputati di Fabio Gaiatto

PORTOGRUARO. Centosessantanove euro a testa, a fronte di milioni di risparmi in fumo: è quanto si apprestano ad incassare le 927 parti civili dai risarcimenti messi a disposizione dai coimputati del trader Fabio Gaiatto che hanno scelto di patteggiare. Sabato mattina, dinanzi al tribunale collegiale presieduto da Iuri De Biasi, a latere i giudici Milena Granata e Francesco Tonon, hanno definito la loro posizione altri sei imputati.
I patteggiamenti. Claudia Trevisan, 49 anni, di Fossalta di Portogruaro, difesa dagli avvocati Giorgio Dussin e Arcidiacono ha concordato 1 anno e 11 mesi di reclusione e 3 mila euro di multa; l’ex consulente finanziario Giulio Benvenuti, 35 anni, vicentino, (avvocato Marco Del Ben) 1 anno e 10 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa; l’ex edicolante Massimiliano Vignaduzzo, 49 anni, di San Michele al Tagliamento (avvocato Francesco Murgia) 1 anno 9 mesi 10 giorni e 4 mila euro di multa; il quadro aziendale di Basiliano Marco Zussino, 54 anni, (avvocato Elisabetta Zuliani) 1 anno e 4 mesi di reclusione e 3 mila euro di multa. L’ex contabile di Gaiatto Marija Rade, 67 anni, di Capodistria (avvocato Damijan Terpin) ha patteggiato 2 anni e 5 mila euro di multa con la sola pena detentiva sospesa, previo riconoscimento della continuazione e della riduzione per il rito.
L’ex subagente assicurativo Luca Gasparotto, 51 anni, di Cordovado, (avvocato Olga Fabris) ha concordato 1 anno e 8 mesi di reclusione e 3 mila 400 euro di multa, con le generiche equivalenti all’aggravante. Solo Vignaduzzo e Gasparotto non hanno beneficiato della sospensione condizionale della pena.
Il procuratore Raffaele Tito e il pm Monica Carraturo hanno ricostruito nel capo di imputazione i ruoli: al vertice della piramide c’era Gaiatto, Trevisan fungeva da direttore commerciale, Rade da prestanome, consulente commerciale e contabile e referente del gruppo Venice in Slovenia; Benvenuti, Vignaduzzo, Gasparotto erano inseriti nella rete commerciale della Venice e procacciavano clienti e investitori nelle loro zone. Solo Zussino è stato escluso dall’associazione per delinquere. Tutti rispondevano di truffa e abusivismo finanziario, Rade pure di abusivismo bancario. Ciascun imputato potrà essere chiamato in causa solo dalle parti civili coinvolte negli episodi che gli vengono contestati.
La procura ha acceso un conto, intestato al procedimento, sul quale sono confluiti i risarcimenti per le vittime delle truffe. In tutto sono stati raccolti, finora, 157 mila euro dai 10 patteggiamenti, 140 mila euro dagli ultimi sei. Rade ha bonificato sul conto 50 mila euro, Trevisan e Benvenuti 25 mila euro ciascuno, Zussino 30 mila euro, Vignaduzzo e Gasparotto 5 mila euro ciascuno. Una goccia nel mare, ma preziosa visto che la prescrizione incombe sulle truffe. Presenze contingentate per via della pandemia al processo, che è stato celebrato nell’aula Falcone e Borsellino, perché nella più capiente De Nicola c’è il cantiere per il rinnovo dei serramenti. In rappresentanza delle parti civili gli avvocati Alfio Cicuto, Geni Drigo, Serenella Giacomel, Gianluca Liut, Rosa Parenti, Fabio Pavone. I legali di parte civile sono entrati a chiamata, proprio per non affollare l’aula. —
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