Migrazione al contrario nel viaggio di “Banat”

Alla Settimana della critica è stato presentata l’opera prima di Adriano Valerio, “Banat-Il viaggio”. Applausi convinti al termine della proiezione, per questa storia che ci racconta di una...
Una foto di scena tratta dal film, opera prima del regista Adriano Valerio, con Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich, Piera Degli Esposti e Stefan Velniciuc, unico italiano in gara alla Settimana della Critica, sezione indipendente della Mostra del Cinema di Venezia, 4 Agosto 2015. ANSA/ UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Una foto di scena tratta dal film, opera prima del regista Adriano Valerio, con Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich, Piera Degli Esposti e Stefan Velniciuc, unico italiano in gara alla Settimana della Critica, sezione indipendente della Mostra del Cinema di Venezia, 4 Agosto 2015. ANSA/ UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Alla Settimana della critica è stato presentata l’opera prima di Adriano Valerio, “Banat-Il viaggio”. Applausi convinti al termine della proiezione, per questa storia che ci racconta di una migrazione al contrario. Ivo da Bari si trasferisce nel Banat, Romania. È stato chiamato per fare il suo lavoro, l’agronomo, un impiego che in Italia non era riuscito a trovare.

A poche ore dalla partenza, nell’appartamento, ormai vuoto, arriva Clara, la nuova inquilina. I due passano una notte assieme, parlano, camminano, qualcosa tra loro sembra nascere, ma il giorno dopo la vita li porta a separarsi.

Ivo, a più di mille chilometri di distanza, trova un paese congelato dal ghiaccio dell’inverno. In queste zone lo sviluppo sembra non esserci mai stato, le sue semplici idee per provare a capitalizzare meglio i raccolti sono malviste a causa di una mentalità che è rimasta chiusa nella tradizione. In questo nulla arriva Clara. Cosa l’ha portata a compiere lo stesso percorso? La voglia di fuggire, il desiderio di ricominciare?

Adriano Valerio possiede uno stile preciso e consapevole. Sa come muovere le traiettorie di questi personaggi. Come è stato detto all’inizio della proiezione, ci parla di sensuali geometrie, raccontando, allo stesso tempo, una storia sullo spaesamento contemporaneo.

Alberto Fassina

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