Migrazione al contrario nel viaggio di “Banat”

Alla Settimana della critica è stato presentata l’opera prima di Adriano Valerio, “Banat-Il viaggio”. Applausi convinti al termine della proiezione, per questa storia che ci racconta di una migrazione al contrario. Ivo da Bari si trasferisce nel Banat, Romania. È stato chiamato per fare il suo lavoro, l’agronomo, un impiego che in Italia non era riuscito a trovare.
A poche ore dalla partenza, nell’appartamento, ormai vuoto, arriva Clara, la nuova inquilina. I due passano una notte assieme, parlano, camminano, qualcosa tra loro sembra nascere, ma il giorno dopo la vita li porta a separarsi.
Ivo, a più di mille chilometri di distanza, trova un paese congelato dal ghiaccio dell’inverno. In queste zone lo sviluppo sembra non esserci mai stato, le sue semplici idee per provare a capitalizzare meglio i raccolti sono malviste a causa di una mentalità che è rimasta chiusa nella tradizione. In questo nulla arriva Clara. Cosa l’ha portata a compiere lo stesso percorso? La voglia di fuggire, il desiderio di ricominciare?
Adriano Valerio possiede uno stile preciso e consapevole. Sa come muovere le traiettorie di questi personaggi. Come è stato detto all’inizio della proiezione, ci parla di sensuali geometrie, raccontando, allo stesso tempo, una storia sullo spaesamento contemporaneo.
Alberto Fassina
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