Mestrina Nuoto resta senza vasca Diatriba con il Coni

Mestrina Nuoto senza vasche, raccolte ben 1.200 sottoscrizioni per non lasciare la società senza una piscina. In tempi di crisi, anche gli impianti natatori non navigano in buone acque. La piscina comunale del Centro di via Circonvallazione, ha perso il 30 per cento e deve far fronte a lavori costosi per mantenere gli standard.
La diatriba riguarda la Mestrina Nuoto, che dal 1996 usufruisce di un trattamento particolare: spazi acquei gratuiti, l’utilizzo della palestra e di una stanza per le riunioni e l’archivio. Il gestore però, l’Associazione sportiva dilettantistica Nuoto Venezia, non riesce più a far quadrare i conti, ha chiuso in passivo il bilancio e ha chiesto al Comune cosa fare, senza ottenere risposta. «Esiste un accordo con il Nuoto Venezia che risale all’ultima convenzione del 2006», spiega Giorgio Pagan della Mestrina, «secondo cui vengono confermate le condizioni di favore verso di noi: si regalavano spazi acquei, ricevevamo un contributo di gestione, la sede, l’uso della palestra.
Fino al 2010 le cose sono andate avanti bene, poi ci sono state sottratte delle ore, ci siamo ristretti anche se a scapito della nostra attività. Di seguito ci è stato tolto il contributo». E ancora: «A giugno ci è stato detto che non avrebbero potuto più concederci gli spazi acquei per la prossima stagione e ci è stata presentata la richiesta di liberare l’ufficio».
La Mestrina Nuoto, che non gestisce alcun impianto, ha raccolto firme e si è rivolta ad un legale. Ha due squadre che gareggiano a livello agonistico, una in B e una in A2, per gli allenamenti ha bisogno di una piscina profonda 1,80 centimetri, come quella del Terraglio o di Sacca Fisola. «Prima ci sono state diminuite le ore, poi è saltato il contributo, adesso il gestore vorrebbe un contributo comunale per ospitare noi che già facciamo fatica a fare attività, oppure rimane lo sfratto». Conclude: «Abbiamo chiesto un incontro al commissario perché è già tardi, dovremmo già aver iniziato a preparare la squadra per il primo settembre, abbiamo 120 atleti, tra maschi e femmine, sei campionati di categoria, non vogliamo sparire».
Ribatte punto punto Ugo Di Mauro, dell’Asd che gestisce la piscine comunale dei Quattro Cantoni: «La Mestrina ha fruito per 18 anni di spazi acquei gratuiti, unica situazione esistente in Italia di questo genere, uno sfruttamento indecoroso. Nonostante i miei inviti costanti non ha mai ritenuto di dover partecipare alle gare per la gestione delle piscine, quando avrebbe potuto svolgere la propria attività in molte vasche. Ma oggi la situazione economica è mutata, e non è più possibile fruire in eterno di un diritto acquisito. C’è una crisi dell’utenza da due anni, abbiamo il 30 per cento in meno di fruitori, non possiamo più reggere un simile uso ed abuso della piscina». E ancora: «Abbiamo chiesto a vicesindaco, assessori, uffici competenti come comportarci, ma non abbiamo ricevuto risposta. Abbiamo avvertito e scritto lettere, la Mestrina può anche raccogliere decine di migliaia di firme, ma le cose non cambiano, se vengono chiameremo i carabinieri». Conclude: «Siamo disposti ad ospitare gruppi dilettantistici di pallanuoto, ma devono adeguarsi agli altri atleti».
Marta Artico
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