Mestre, Peep ko ma 11 ettari restano edificabili. Aree d’atterraggio per i crediti edilizi

La polemica sulla crescita della città di terraferma. Via Vallenari, battaglia sullo sviluppo dell’area. Meno cubature in centro, di più nella periferia. Scano: «Basta cemento»

MESTRE. Decadute le aree Peep di via Ca’ D’Oro e via Vallenari (Favaro), arrivano i crediti edilizi. Le due zone dal 1999 erano destinate a ospitare edilizia popolare che però non è mai stata realizzata, così qualche mese fa la classificazione come Peep è scaduta. L’amministrazione ha optato per riconfermare l’edificabilità su quegli 11 ettari circa di terreni, a oggi rimasti essenzialmente di tipo agricolo, riducendo però la cubatura prevista in precedenza dall’ex Piano Regolatore (oggi Piano degli Interventi).

Così il consiglio comunale ha adottato, con 20 voti a favore e 8 contrari, la variante 66 al P. I. , che tra le altre cose designa via Ca’ D’Oro e via Vallenari come “aree di atterraggio” per i crediti edilizi. Vale a dire che in quei terreni – in prevalenza del Comune tramite la controllata Ive – potranno trasferirvi delle cubature aggiuntive (fino al 20% di quella iniziale) guadagnate rinunciando a parte di quelle previste su edifici realizzati altrove, soprattutto in centro.

Il vantaggio sarebbe la minore cementificazione del già saturo centro di Mestre, e secondo gli ottimisti pure una nuova spinta alla residenzialità nelle zone più periferiche, dove sorgerebbe anche qualche struttura di interesse pubblico. Circa 7. 500 mq, infatti, verranno impegnati per realizzare una Rsa per anziani in via Vallenari, «al fine di favorire lo sviluppo della residenza e di servizi urbani complementari», spiega l’amministrazione. Inoltre è stato stabilito che, degli 11 ettari complessivi interessati, 3, 2 verranno ceduti al Comune, che li userà per realizzare aree boscate e «da destinare a percorsi ciclopedonali e viabilistici nell’ottica del miglioramento del tessuto urbano».

Ma l’altra faccia della medaglia, denunciano le opposizioni, è l’aver di fatto reso nuovamente edificabili dei terreni agricoli, che tali avrebbero potuto rimanere.

«Non c’è alcun bisogno di ulteriore cementificazione», attacca il consigliere 5 Stelle Davide Scano, «I fucsia continuano a pianificare un’espansione su aree agricole che nel 2020 è folle. Bisogna riqualificare quello che già c’è, oggi stimiamo circa 5mila case invendute solo nel Comune di Venezia, che tra l’altro dal 2009 ha perso 1. 000 abitanti all’anno». Il M5S ha presentato 12 emendamenti alla variante, come mossa ostruzionista contro una delibera che Scano definisce «una schifezza: abbiamo voluto dare un segnale forte contro quella che è pura e semplice speculazione immobiliare su terreni agricoli. E non ha senso nemmeno vantarsi di aver diminuito le cubature, perché quelle previste dal Peep erano decadute».

L’amministrazione, però, ha espresso la volontà di non “punire” i proprietari dei lotti, concedendo loro di conservare l’edificabilità seppur con superfici ridotte rispetto a prima (anche se non più Peep, quindi con margini di guadagno superiori). Si parla di circa 2 ettari, se si comprendono anche i potenziali crediti edilizi del 20%, che potrebbero ritrovarsi edificati nei prossimi anni. Una quantità eccessiva anche secondo il Pd, che ha votato contro nutrendo perplessità soprattutto su via Vallenari.

«Lì la cubatura andava ridotta ulteriormente», sostiene il consigliere dem Emanuele Rosteghin, «Noi non siamo contrari allo strumento del credito edilizio, ma va usato per altri scopi. A Mestre ci sono tante case sfitte e datate, con classe energetica vecchia e parametri abitativi superati: i crediti si potevano far atterrare lì, abbattendo e riqualificando in zone già “compromesse”. La priorità dev’essere riconvertire l’esistente, magari sfruttando opportunità come l’Ecobonus». —


 

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