Mestre, gli spacciatori rincorsi da “Striscia la notizia”

MESTRE. «Bastasse una telecamerina e una bici», dice un operatore sociale di Mestre. Il servizio di “Striscia la notizia” dedicato allo spaccio di droga a Mestre, realizzato dal ciclista acrobata Vittorio Brumotti, inviato della trasmissione di giornalismo e spettacolo, fa discutere e impressiona molti in città. L’area della stazione di Mestre (via Piave, via Dante, il sottopasso per Marghera) appare ancora una volta una sorta di Bronx in mano a spacciatori.
Ma il problema esiste da decenni e, dopo la chiusura di via Anelli a Padova, Mestre è diventata crocevia dello smercio di droga. Anche ieri un pusher, al parco Albanese, è stato individuato e denunciato nell’azione congiunta di carabinieri e polizia locale. Ha creato allarme l’eroina gialla e la scia di tragiche overdose, ora in calo. Ha fatto scalpore la grande retata di via Monte San Michele (luglio 2018) con cui le forze dell’ordine hanno inferto un duro colpo ai pusher.
Ma gli spacciatori restano. E anche se le forze dell’ordine segnalano il calo dei casi di liti in strada tra pusher e cittadini, questi ultimi mal tollerano la loro presenza. Ma non c’è grande città che sia immune dal fenomeno. E una bici con telecamerina non basta a fermarli. La lotta allo spaccio a Mestre è fatta del lavoro quotidiano delle forze dell’ordine impegnate a svelare la rete di spaccio, con arresti quasi tutti i giorni, e del lavoro degli operatori sociali del Comune alle prese con una popolazione di consumatori di droga, di cui si parla troppo poco. Alcuni di questi, ci viene spiegato, sono apparsi nel video di “Striscia”, scambiati per pusher. Nelle scene finali del servizio dopo l’inseguimento di un giovane arriva un’auto dei carabinieri che carica il giovane a bordo. La troupe televisiva avrebbe infatti chiesto il supporto dei militari.
«In alcune occasioni i nostri agenti raccontano di spacciatori fermati che li hanno invitati a fare in fretta perché dovevano tornare a lavorare», racconta l’assessore comunale alla sicurezza Giorgio D’Este.
«Ai cittadini che si allarmano per il servizio di Brumotti rispondo ricordando che nel 2015 c’erano almeno 80 spacciatori in azione e oggi in zona ce ne sono una dozzina di attivi. Quelli del video. Nel servizio girato in notturna non si vede nessuno in giro in via Piave, quindi devono aver realizzato il servizio dopo la mezzanotte. Abbiamo qualcosa come 13 pattuglie della polizia locale in giro ogni sera e come amministrazione abbiamo un programma di nuove assunzioni di 100 vigili l’anno per i prossimi 4 anni. Scriverò al prefetto chiedendo una nuova riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per valutare assieme nuove iniziative da prendere dopo quella di oltre un anno fa in via Monte San Michele», ricorda l’assessore. D’Este ricorda che serve, anzitutto, un intervento di governo e Parlamento per una stretta «nel codice penale, con maglie più strette, per chi spaccia e certezza della pena». E a chi ricorda che ci sono, oggi, pochi vigili a controllare i plateatici in centro storico, promette una stretta poderosa a breve. Anche D’Este ammette: il fenomeno è presente da tanti anni. Come dimostrano anni di cronache dei giornali, di indagini e arresti. Come dimenticare i morti di eroina degli anni Ottanta, così simili alle overdose recenti di eroina gialla? E i bivacchi in piazza e al Candiani? Per intervenire gli operatori sociali del Comune hanno stretto, negli anni, collaborazioni con colleghi italiani e stranieri per progetti di riduzione del danno. E mentre la giunta comunale spinge per assumere, ancora, altri vigili, le opposizioni da mesi chiedono di potenziare anche gli operatori di strada. Legando repressione e intervento sociale. —
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