Mestre, giochi pericolosi sulla torre di 20 metri al Bosco dell’Osellino

MESTRE. «Domenica erano in una decina. Salgono sulla torretta passando da fuori visto che la scala interna è chiusa da un lucchetto, per motivi di sicurezza. Ecco, noi quando li vediamo gli spieghiamo che devono scendere ma non sempre ci ascoltano. E non vorremmo che prima o poi ci scappasse un ferito o peggio un morto. E non vorremmo ritrovarci a piangere per una vittima. Vi ricordate le nostre denunce sul canale senza sponde. Sono arrivate dopo la tragica morte di un bambino due anni fa. Ecco, vorremmo evitare di ritrovarci in quella situazione», spiegano dal comitato di quartiere.
Bosco dell’Osellino, oasi naturale voluta da Gaetano Zorzetto a fianco delle case del rione Pertini. Un’area dove camminare in direzione di via Vespucci, senza vigilanza. La torretta di avvistamento, alta una ventina di metri, da settimane è zona di incontro di ragazzi.
«Non sono del quartiere, hanno dai 14 ai 18 anni. Alcuni di loro fanno il parkour, i salti su muri e strutture. Ma noi siamo preoccupati per la incolumità dei ragazzi, anche perché nel bosco nessuno vigila di fatto», spiega Giorgio Rocelli, portavoce del comitato di quartiere. Nel 2018 eravamo stati nel Bosco con gli anziani del quartiere e avevamo trovato, sotto la torretta, i resti di festini a base di crack. «Dopo quell’articolo quei personaggi sono via via spariti perché il clamore della denuncia ha portato ad un maggiore passaggio della polizia locale in zona». L’ultimo avvistamento di pusher in zona è del giugno 2020 e aveva portato ad alcuni arresti.
Ora, spiegano dal comitato, sono i ragazzini che cercano luoghi dove ritrovarsi in gruppo, per superare questa lunga pandemia, ad aver scelto il Bosco dell’Osellino. Salgono in maniera rocambolesca sulla torretta di avvistamento che serve anche per avvistare incendi e favorire gli interventi dei vigili del fuoco.
E torna la preoccupazione generale per un “gioco” che rischia di essere davvero pericoloso. «Servono delle guardie di vigilanza nei parchi e noi come comitato, nell’ambito di un accordo con l’amministrazione comunale e l’ente Parchi, siamo anche pronti a dare una mano, ma senza improvvisarci sceriffi, che non ha alcun senso», dicono i cittadini. —
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