Mestre. Chiesa di via Aleardi, spunta l’ipotesi della demolizione

L’edificio ha bisogno urgente di un restauro molto oneroso. Accertamenti in corso, le preoccupazioni dei parrocchiani

MESTRE. Raccontano che Don Gianmatteo Caputo, responsabile dell’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici ed edilizia di culto del Patriarcato, non sa più cosa rispondere sulla vicenda della chiesa di via Aleardi. La voce che circola è sempre la stessa: la chiesa ha bisogno di un consistente restauro molto oneroso e qualcuno paventa l’ipotesi di un possibile abbattimento.

E questo crea non poco dibattito tra i parrocchiani. La conseguenza è che sui social si leggono le ipotesi più strampalate: abbattono per farci una moschea; no, un campo da cricket; macché, pensano a un parco piuttosto che a un centro giovanile. Questo fa parte della leggenda.

Don Gianmatteo, che è pure architetto, conferma un’unica cosa: sono in corso accertamenti multidisciplinari per valutare lo stato delle cose. Questo, anche in considerazione del fatto che una ventina di anni fa la chiesa è stata sottoposta a un restauro costato un’enormità. Terminati i vari accertamenti ci saranno degli incontri tra gli esperti per definire una scelta che sarà resa pubblica in estate.

La chiesa in questione è stata consacrata al “Sacro Cuore di Gesù Re della Gloria”, ma tutti la individuano come la chiesa di via Aleardi. Un edificio che caratterizza, con le sue due vele e l’architettura moderna, una vasta zona di Mestre. Una chiesa che non è ancora stata vincolata dalla soprintendenza, in quanto non sono ancora trascorsi i 70 anni previsti dalla legge perché un edificio destinato al culto rientri tra i beni tutelati dallo Stato. Quindi, in teoria, se arrivasse la decisione di abbatterla, non ci sarebbero problemi di vincolo.

La chiesa ha una caratteristica: non è stata ultimata. Infatti, a quanto pare, i Frati Conventuali Minori che l’hanno fatta costruire, a cavallo degli anni Sessanta e Settanta, avevano finito i soldi, quindi non è stato realizzato il campanile. Infatti le campane sono state montate sulla parte terminale di una delle due vele che la caratterizzano.

Una volta presa una decisione, qualunque essa sia, si dovrà stabilire chi paga: i Frati Minori o la Diocesi? Infatti la parrocchia è nata il 18 dicembre 1952. Ma dal primo settembre 2017, i Frati Minori Conventuali hanno lasciato la cura della stessa alla Diocesi di Venezia. Magari sono anche disponibili a cederla a titolo gratuito alla Diocesi. I frati hanno abbandonato via Aleardi in quanto non erano più in grado, considerato il calo di vocazioni, di garantire un numero minimo di frati per tenerla aperta. La parrocchia di via Aleardi può contare su circa ventimila anime. —

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