Mestre, casinò nella bufera Pizzigati: "Pronto a lasciare"
"E’ venuta meno la fiducia del Consiglio comunale, rimetto il mandato al sindaco". Così Mauro Pizzigati, presidente della Casinò Spa, dopo le polemiche esplose in Consiglio comunale sui 20,5 milioni di buco che il Comune dovrà ripianare

«E’ venuta meno la fiducia del Consiglio comunale, quindi la prossima settimana io rimetto il mandato al sindaco». Mauro Pizzigati, presidente della Casinò Spa, ieri aveva un diavolo per capello. Le polemiche esplose venerdì in Consiglio comunale sui 20,5 milioni di «buco» che il Comune dovrà ripianare lo hanno mandato su tutte le furie. «Io ho dignità e onore, io non sono un cialtrone», si infuria.
E spiega la sua verità sui conti della Casa da gioco che quest’anno non verserà i 107 milioni preventivati al Comune, ma 99,5 che con il «buco» da 20,5 milioni, si sono ridotti a 79. «Ai consiglieri comunali dico che il Casinò di Venezia, in questa situazione di crisi mondiale delle Case da gioco, è tra quelli che flettono di meno, - 12%. Mentre gli altri Casinò versano somme ai Comuni tra il 4 e il 33%, noi da tre anni versiamo al Comune 107 milioni, pari al 55% dei nostri incassi. Insomma, le polemiche sono prive di significato. Rispetto ad una flessione limitata, forniamo percentuali di tutto rispetto mentre da Atlantic City a Macao, i Casinò falliscono». Pizzigati poi critica il consigliere Beppe Caccia.
«Se le critiche le facesse davanti ad uno specchio, la sua immagine gli tirerebbe un ceffone - attacca l’avvocato - I dati lui dimostra di non conoscerli. Alcune critiche sono accettabili come quelle che dicono che diamo troppi soldi al Comune. Il sindaco e la giunta hanno capito la situazione. Altre critiche invece non lo sono, quando si parla della necessità di sottoporre a controllo le sponsorizzazioni. Ricordo che tutte sono soggette al mandato del sindaco e degli assessori competenti, da Bortolussi alla Zanella, da Simionato a Salvadori». Pizzigati poi precisa di aver assunto l’incarico di presidente con «un compenso lordo di 50 mila euro».
Dal sindaco con Pizzigati, andrà anche il direttore generale Carlo Pagan. «Adesso ci impegneremo a rispettare la sfida dei 95,5 milioni fissata dalla giunta, il budget si dovrà ridurre ma ci vuole l’impegno di tutti», precisa. «Nel 2006 con una quota di mercato del 39% e un incasso record abbiamo dato agevolmente i 107 milioni - dice - Lo stesso nel 2007. Nel 2008 il conto economico sul fronte della redditività si è chiuso su 87 milioni di euro e quindi già allora si presentava una perdita di 20 milioni ma abbiamo garantito i 107 milioni intaccando le nostre riserve. Nel 2009, con una perdita del 12%, chiediamo al Comune 20 milioni. Il netto della società di circa 70 milioni. E da gennaio ci sarà la rivalutazione delle terreni del Casinò per decine di milioni di euro, grazie alla variante del Quadrante. Vi pare l’immagine di una azienda al collasso?».
Ieri il vicesindaco Mognato ha ribadito che «bisogna tenere la barra diritta e che le opportunità di sviluppo ci sono», riferendosi al nuovo Casinò atteso da anni. Il consigliere comunale del Pd Jacopo Molina invece ha presentato una interrogazione al sindaco sulle consulenze della Casinò Spa puntando il dito sui 230 mila euro lordi dati all’ex direttore giochi, oggi in pensione, Franco Malvestio. Una prassi - dice il consigliere - che lo stesso sindaco in una precedente interrogazione aveva deprecato definendola «cattiva». Molina chiede al sindaco di dire come intende intervenire su questo fronte.
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