Decine di barbieri, ma un solo responsabile: multati o chiusi una dozzina di saloni a Mestre

L’ultimo provvedimento riguarda il parrucchiere a gestione straniera di via Brenta Vecchia, sigilli fino a data da destinarsi

Giacomo Costa
Il negozio di parrucchiere chiuso in via Brenta Vecchia
Il negozio di parrucchiere chiuso in via Brenta Vecchia

Sui documenti dell’attività il nome del responsabile con tutte le autorizzazioni c’è, ed è effettivamente quello di qualcuno con tutti i requisiti in regola, peccato che sia la stessa persona che figura nelle carte di altri dieci o venti negozi e che quindi, per essere sempre presente come prevede la legge, dovrebbe possedere il dono dell’ubiquità.

E così, uno dopo l’altro, sono arrivati verbali e sequestri, una raffica di barbieri finiti nei guai.

Quello di via Brenta vecchia è forse il caso più esasperato, come confermano i sigilli sulla saracinesca che ormai parlano di una chiusura «fino ad avvenuta conformazione», quindi senza orizzonte temporale definito, la riapertura possibile solo dopo che il titolare avrà finalmente messo tutto in regola.

Ma l’acconciatore a gestione bengalese bloccato dalla polizia locale nella laterale di via Poerio è solo uno della dozzina di saloni multati negli ultimi trenta giorni dagli agenti: tutti erano a conduzione straniera, tutti sono stati sanzionati per la stessa violazione, la mancanza del responsabile tecnico.

Non è un caso che i controlli della polizia locale si siano concentrati su questo tipo di attività: i parrucchieri specializzati in clientela bengalese sono tantissimi, d’altronde gli uomini della comunità straniera - che nel Veneziano conta almeno 14 mila rappresentanti - sono abituati a fare visita al loro barbiere di fiducia una volta a settimana; i prezzi del servizio sono generalmente più bassi di quelli di un’attività a gestione italiana, ma proprio perché il giro è molto più frequente. Anche per questo, negli ultimi anni, i saloni si sono moltiplicati, ma non altrettanto hanno fatto i professionisti in possesso di tutte le certificazioni: ogni parrucchiere deve contare su un responsabile tecnico, figura che ha seguito specifici corsi di formazione e che deve sempre essere presente nel salone. Invece, al netto di tantissime attività, i prestanome sono pochi, sempre gli stessi.

Le multe previste in questi casi vanno dai 250 ai 500 euro, ma molto più pesante è l’obbligo di abbassare la saracinesca: una sanzione che si inasprisce progressivamente, di violazione in violazione, prima la chiusura imposta è di tre giorni, poi 15, infine a tempo indeterminato, come nel caso di via Brenta vecchia. I verbali sono poi tanto rigidi quanto più gli agenti riconoscono il tentativo di aggirare le normative.

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