Mercato delle case fermo, compravendite in picchiata: -22 per cento

Calano i prezzi delle case, ma le banche non concedono mutui ai giovani. Ulteriore flessione all’inizio del 2013

VENEZIA. Mercato fermo, compravendite bloccate nonostante il calo dei prezzi, agenzie che lavorano in casa e chiudono gli uffici. È questo il fermo immagine che restituisce l’Osservatorio Immobiliare della Fiaip (Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari) di Venezia. Nella provincia l’anno che si è chiuso ha registrato un calo delle compravendite immobiliari del 21,90%, nel primo semestre 2013 si prevede una flessione di un ulteriore 5,40 per cento, mentre negozi e uffici hanno segnato una diminuzione, rispetto al 2011, di circa il 17%. Le cause sono legate per il 37% alle difficoltà di accesso al credito, per il 33% al prezzo troppo caro, per il 30% alla mancanza di offerta di acquisto. L’introduzione di nuove tasse, l’aumento della disoccupazione e della cassa integrazione, hanno fatto il resto.

Casa. A fronte di un aumento di immobili in vendita pari al 10,50%, le compravendite hanno subito un calo del 21,90% (su una media regionale di -18,20%), nonostante la diminuzione dei prezzi _ pari all’8,40% _ sia tra le più consistenti registrate in Veneto. In calo anche il lusso: il centro storico ha registrato una flessione del 2-3 %. Venezia, poi, è fra le 3 province venete che nel 2012 ha registrato la più bassa percentuale di giovani acquirenti: il 17% del totale ha meno di 30 anni, quando la media regionale è del 21%, mentre il 57% ha un’età compresa fra i 30 e i 50 anni (la fascia più colpita) e il 26% ha oltre 50 anni. Sono le famiglie, nella misura del 45%, le maggiori acquirenti, mentre le coppie si attestano sul 37% e i single sul 18. «Il problema» spiega Roberto Loschi «sono i finanziamenti che non vengono concessi e fanno saltare l’incontro domanda-offerta, perché se anche voglio comperare una casa da 120 mila euro e me la abbassano a 100 mila, se non ho quei 40-50 mila di caparra, poco mi importa». Dunque, se le banche non concedono mutui, o lo fanno in pochissimi e rari casi all’80, 60 per cento, alla fin fine solo un 25-30 per cento di chi cerca casa riesce ad acquistarla, con l’aiuto dei genitori o perché le banche locali (più disponibili) tendono una mano. Richiestissimi gli appartamenti a 2 camere, con il 54% delle richieste.

Mercato. Per quanto riguarda i valori la provincia di Venezia è assieme a quella di Belluno la più cara e dunque la forbice si allarga. Per una casa nuova nel capoluogo, i prezzi vanno da 1.550 a 10.250 euro al metro quadro (che scendono, nella punta massima, a 8mila se la casa è in buono stato e a 6.200 se è da ristrutturare), mentre negli altri comuni sono compresi fra i 1.200 e i 5.750.

Affitti. È andato meglio il settore delle locazioni, in ripresa rispetto all’anno precedente: il numero delle transazioni è infatti aumentato del 3,10%, mentre l’andamento dei prezzi ha registrato un -3,80% sul 2011 e le previsioni parlano di un’ulteriore discesa dell’1,40%. A Venezia l’affitto annuo di un appartamento di 50 metri quadri varia fra 4.800 e 9.050 euro, per un appartamento di 90 metri la forbice oscilla tra i 6.300 e i 12.700 euro. Prezzi che, ovviamente, scendono negli altri comuni di terraferma, dove per l’affitto di 50 metri quadri la forbice varia tra 4mila e 6.600 euro. «Ci sono difficoltà evidenti» spiega Loschi «che nemmeno il calo del prezzo riesce a contrastare, ma non siamo di fronte a una bolla immobiliare. Ci vorrebbe un cambio di mentalità, un’inversione di tendenza legata al recupero dell’esistente. Ma prima di tutto sarebbe necessario che le Banche capissero che stringendo i cordoni della borsa, anche in presenza di requisiti sufficienti, non fanno che bloccare un mercato già in affanno: ormai la gente è talmente scoraggiata che il mutuo non prova più nemmeno a chiederlo. Serve una politica della casa più attenta, bisogna agevolare le ristrutturazioni».

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