Medico di base (radiato) condannato a 6 anni per abusi su due pazienti
«Sono innocente e lo dimostrerò». Così nel 2018 si difendeva Muhammad Abdulstar, ex medico di medicina generale che aveva studio a Mestre, ritenuto responsabile di tre episodi di violenza sessuale, ai danni di due donne. Da allora ha lasciato l’Italia, tornando in patria, in Iraq.
Ieri, Abdulastar è stato condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione dal giudice Alberto Scaramuzza, con rito abbreviato e, dunque, con lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito. Due mesi in più di quanto richiesto dal pubblico ministro Giorgio Gava.
A sollevare il caso era stata nel 2017 la trasmissione “Le Iene”, che aveva raccolto la testimonianza di una donna che aveva denunciato la violenza subita nell’ambulatorio di via Milano. A quella prima segnalazione, ne erano seguite altre: lui si era difeso sostenendo che si fosse trattato di rapporti consenzienti. L’Usl Serenissima gli aveva revocato la convenzione come medico di Medicina generale, lui aveva chiuso e lasciato l’Italia. Già due volte, nei mesi scorsi, l’udienza a carico di Abdulstar era stata rinviata perché l’imputato era irreperibile, in Iraq. Il medico è difeso dall’avvocato Dirk Campajola che era riuscito a contattarlo: la difesa sostiene che i tre rapporti avuti con le due donne fossero in realtà consensuali e il filmato trasmesso dalle Iene sarebbe stato montato ad arte. Nel video integrale, sempre stando a quanto sostiene la difesa, a un certo punto il medico chiederebbe alla donna: «Ma io l’altra volta ti ho violentata? ». E lei risponderebbe: «No».
Di tutt’altro avviso accusa e giudice, con la sentenza di condanna di ieri. Il medico doveva rispondere di due episodi nei confronti della donna che ha collaborato con le Iene ripresentandosi nello studio con una telecamera nascosta, e poi per un altro episodio denunciato da un’altra donna, che risale al 2014. La donna che ha deciso di sollevare il caso e denunciare pubblicamente l’episodio si è costituita parte civile, chiedendo 500 mila euro: sarà il Tribunale civile a decidere. Anche l’Usl Serenissima, con la quale il medico aveva una convenzione e quindi una collaborazione professionale si è costituita parte civile: ha ottenuto una provvisionale di 10 mila euro. Il medico, subito dopo la trasmissione delle Iene, era anche stato radiato dall’Ordine dei medici.
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