Mazzacurati risponde ai giudici negli Usa, ma è provato e malato

VENEZIA. In tre ore di interrogatorio ha risposto a tutte le domande davanti alla Corte Federale di San Diego in California l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova (Cvn) Giovanni Mazzacurati, al centro dell'inchiesta sul Mose, ma il suo stato fisico non gli consentirà d'ora in avanti di sostenere altre prove davanti alla magistratura. Lo ha riferito all'Ansa il legale di Mazzacurati, Giovanni Battista Muscari Tomaioli, il quale ha assistito all'interrogatorio richiesto e delegato dal Tribunale di Venezia.
Mazzacurati - ha spiegato l'avvocato - ha risposto garantendo la propria collaborazione alle attività di indagine, «come ha sempre fatto sin dall'inizio, confermando sostanzialmente le dichiarazioni già rese nel corso dei numerosi interrogatori effettuati avanti ai magistrati italiani». L'interrogatorio è stato tuttavia più volte sospeso, ha spiegato Tomaioli, per le forti criticità, riconducibili allo stato di salute psicofisica di Mazzacurati. Secondo il legale al termine l'ingegnere è apparso «fortemente prostrato», tanto da dover ricorrere all'aiuto dei medici.
Mazzacurati, considerato dalla Procura di Venezia il dominus del sistema di fondi neri e tangenti nato attorno al Mose, è stato sentito per rogatoria su richiesta del Tribunale dei ministri, in relazione alle accuse da lui sostenute su presunti finanziamenti illeciti all'ex ministro Altero Matteoli. «Ritengo che, nell'attualità - ha sottolineato Muscari Tomaioli - non sia più in grado di sostenere interrogatori, ed in questo senso gli stessi medici curanti, che seguono il suo stato di salute negli Usa da quasi un anno, hanno raccomandato di evitare in assoluto ogni altra partecipazione ad attività di questa natura». All'interrogatorio erano presenti Stephanie Chau - assistente speciale attorney United States per il Distretto della California - e due agenti speciali del Dipartimento della Homeland Security Investigations
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