Maxi cantiere a Mestre, il viadotto prende forma: «Siamo al 35%, ora su un’altra campata»

Il direttore dei lavori: il contesto è difficile ma stiamo cercando di limitare al massimo i disagi alla circolazione

MESTRE. In una notte compresa tra il 19 e il 22 aprile – quale notte sarà deciso pochi giorni prima, in base alle previsioni meteo – verrà posata anche la terza campata da 110 tonnellate dell’intervento in corso di realizzazione in via della Libertà, tra via Torino e via Martiri della Libertà.

Un cantiere arrivato al 35% della lavorazione, e che conoscono bene i pendolari tra Venezia e Mestre per via delle deviazioni continue all’altezza del Vega. Disagi limitati, almeno in questi primi mesi, anche perché a causa delle restrizioni imposte dalla battaglia contro la pandemia e dall’assenza di turisti, il traffico sulla strada principale tra Venezia e Mestre non è mai troppo intenso.

«Stiamo mantenendo le due corsie di marcia per le due carreggiate, così da evitare i disagi», spiega il direttore del maxi cantiere di Marghera, Riccardo Fasolo, «quello di Marghera è un cantiere complicato proprio perché in un contesto fortemente antropizzato, in una strada di scorrimento, vicino alla ferrovia. Ma stiamo cercando di fare il possibili per limitare i disagi».

Proprio per questo, ad esempio, il manufatto che arriva per l’impalcato arriva “grezzo” e poi deve essere lavorato e assembrato, per essere messo in opera. «Oltre a quella che verrà posata tra il 19 e il 22 aprile, ci sono altre due campate tra i 90 e le 110 tonnellate che dovranno essere posate, e poi c’è un manufatto ancora più grande».

Nel cantiere, a seconda delle operazioni necessarie, lavorano tra i 15 e i 30 operai. Cinque le imprese locali impegnate: la capogruppo Brussi insieme a Coletto, Adria Strade, Sogedico e Zara Metalmeccanica. A giugno del 2022 le nuove strade dovrebbero essere percorribili. Una nuova viabilità della prima zona industriale, finanziati con 17 milioni di euro dal Mise.

L’intervento servirà ad accorciare i percorsi dei veicoli che vanno da via Torino al Vega e viceversa, ma anche per chi si muove da via Torino verso Venezia e da Venezia verso Marghera. Chi percorre la strada regionale 11 in direzione di Venezia incontrerà una prima rotatoria, più grande, a raso, che consentirà l’accesso alla zona industriale e viceversa; più avanti ci sarà una seconda rotonda, più piccola e sopraelevata, in corrispondenza dell’accesso a via Torino tramite il cavalcavia al di sopra dei binari della ferrovia; il tracciato della regionale 11 (via Martiri) prosegue al di sotto di questa seconda rotonda, all’interno di una galleria.

Il tutto sarà completato da appositi percorsi pedonali e nuove fermate dei bus, che dovrebbero rendere più facile – e soprattutto più sicuro – l’accesso allo stabilimento della Fincantieri. «È uno dei cantieri viari più grandi aperti oggi in Veneto, probabilmente il più grande Pedemontana esclusa», dice l’asssessore alla Mobilità, Renato Boraso, «e servirà a ridisegnare i collegamento tra Mestre, Marghera e Venezia. —
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