Massari a Mestre: «La prima Pasqua di rinascita con le colombe segnali positivi»

Iginio Massari, maestro pasticciere tra i più famosi del mondo, ha aperto un temporary shop in stazione a Mestre. «L’anno scorso non si conta, quest’anno sta andando un po’ meglio» 
Iginio Massari, 78 anni. Il maestro pasticciere sta aprendo una serie di “pop-up store” nelle principali stazioni italiane
Iginio Massari, 78 anni. Il maestro pasticciere sta aprendo una serie di “pop-up store” nelle principali stazioni italiane

MESTRE. Per Iginio Massari, maestro pasticciere, scrittore e personaggio televisivo (da MasterChef in poi), non c’è storia. A Pasqua, il dolce principe è assolutamente la colomba. «Quella classica o la mia rivisitazione al cioccolato», aggiunge. Entrambe si possono acquistare nel nuovo temporary shop aperto una decina di giorni fa alla stazione di Mestre, dove rimarrà fino al 15 aprile, con possibilità di rinnovo.

Si trova giusto a destra dell’ingresso principale. Le colombe, perfettamente impacchettate, fanno bella mostra di sé in vetrina. Dentro, gli altri dolci sono disposti sotto lo schermo trasparente del bancone. Vi fanno ingresso i passeggeri incuriositi (pochi, siamo pur sempre in zona rossa) e che si recano lì appositamente (tanti).
 

La pasticceria di Iginio Massari in stazione a Mestre fa il boom di prenotazioni

«Perché dei temporary store nelle stazioni italiane? Per affacciarsi ai tanti clienti sparsi in giro per l’Italia. Perché proprio nelle stazioni, in piena zona rossa? Semplice, avevamo già il programma fissato» spiega Massari.

«Solo per la preparazione degli arredamenti sono necessari 3-4 mesi. E poi c’è tutta l’organizzazione di contorno. Mica uno si può svegliare la mattin

a e disfare tutto. Questo è un periodo piuttosto complesso, ma la gente sta rispondendo relativamente bene». Relativamente, già. Perché questa sarà la seconda Pasqua in pandemia. «Dica pure la prima, perché la scorsa non possiamo neanche considerarla. Eravamo chiusi in una scatola ermetica, le vendite erano esclusivamente online. Adesso stiamo leggermente rientrando».

A giudicare i numeri registrati dallo shop alla stazione, però, c’è di che sorridere. Giovedì, delle 300 colombe in vendita, 200 erano già prenotate. E le cifre non si discostano di molto per la versione al cioccolato, “limited edition” da 120 pezzi.
 

Mestre, Massari apre un temporary shop alla stazione

Intanto continuano a lavorare le quattro pasticcerie. «La prima, a Brescia, si chiama Veneto», sottolinea Massari, divertito. «In molti mi chiedono se io sia di origini venete. No, semplicemente quando ho aperto il locale, quella era via Veneto. Ora ha cambiato nome in Salvo D’Acquisto. Ma noi abbiamo mantenuto quello vecchio».

Insomma, legami diretti tra il Veneto e Iginio Massari non ci sono, se non il grande amore che il maestro pasticciere nutre per Venezia. «È una città che adoro, in cui sono spessoe che conosco bene». Tradizione culinaria compresa. «Senz’altro, la mia preferenza va alla focaccia, uno dei dolci più antichi in assoluto e che ha fatto la storia di Venezia. E poi amo molto le frittelle di Carnevale. E poi c’è San Martino, Venezia è una delle pochissime città che celebra questa festa, persino con un dolce».

Insomma, per Iginio Massari, a tavola, non c’è che l’imbarazzo della scelta. «I veneziani hanno anche una bellissima storia con la biscotteria. D’altra parte, Venezia è stata la prima città italiana che ha conosciuto lo zucchero».

Anche da qui, probabilmente, Iginio Massari ha studiato, traendo ispirazione, creando poi i capolavori che, almeno fino a metà aprile, sarà possibile acquistare anche a Mestre. «Non posso dire quale sia la mia fortuna, non posso dire cosa i miei dolci hanno più degli altri, perché questo lo può dire solo la gente. Dalla mia, io posso suggerire che a fare la differenza sia anche la cernita nelle materie prime, che facciamo con grandissima competenza».

Materie prime da cui derivano le squisitezze sul listino. Dalla colomba da un chilo (45 euro quella classica, 50 euro quella “limited edition” al cioccolato), al tipico dolce bresciano Bossolà (22 euro, 500 grammi). E poi il mandorlato, i macarons, le praline, la torta sbrisolona, la Matisse e la caprese rivisitata. E, ancora, la ciambella di nonna Rachele e la crostata con confettura di albicocca. Un autentico viaggio nel gusto, accompagnati dal maestro dei pasticcieri italiani. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia