«Marzenego-Osellino, subito lo scavo»

Sit-in di cittadini e associazioni a Passo Campalto per chiedere al Comune di sbloccare il progetto già predisposto

La riqualificazione ambientale del basso corso del fiume Marzenego-Osellino, un maxi progetto del valore di svariati milioni di euro, resta ancora nel libro dei sogni. Ci sono stati incontri pubblici, riunioni, commissioni, consigli, ma dopo oltre un decennio, allora era il 2006, il canale che scorre tra Tessera e Mestre è ancora nelle stesse condizioni e nel frattempo gli argini cedono, le barche non riescono più a passare, le secche aumentano così come il rischio che una pioggia eccezionale possa causare il peggio.

Ieri a Passo Campalto, proprio sul ponte dell’Osellino, cittadini e associazioni hanno rilanciato a gran voce la richiesta di sblocco del progetto e dei fondi. Un’iniziativa organizzata dai circoli del Pd di terraferma, da Favaro a Tessera passando per Campalto, viale San Marco, Carpenedo Bissuola e Mestre centro. Obiettivo: sollecitare Regione, Comune e Città Metropolitana a farsi parte attiva per l'esecuzione dello scavo e la riqualificazione del canale.

«Il progetto, previsto in Accordo di programma firmato da Regione, Magistrato alle Acque, Comune e il Consorzio Acque Risorgive il 13 aprile 2006, è ancora in attesa di essere eseguito» spiegano «Nel frattempo la situazione di degrado è andata peggiorando tanto da comprometterne la navigabilità, la condizione ambientale delle sue acque e il rischio di esondazione». Tra i presenti Lionello Pellizzer, del circolo del Quartiere di gronda, rappresentanti di associazioni ambientaliste come Claudio Piovesan e Pino Sartori (Salsola) e del Comitato allagati (Fabrizio Zabeo), consiglieri comunali, municipali, regionali. «In municipalità» spiega il presidente di Mestre Vincenzo Conte «vedemmo un progetto che prevedeva addirittura una darsena, un progetto che si sta arenando come l’Osellino. In via Vespucci crollano gli argini ed è pericoloso non solo per la navigazione e il diporto, ma anche per chi va a correre sull’argine, per le bici. Moto ondoso e nutrie stanno distruggendo gli argini. Non è più tempo di attendere, dobbiamo sollevare un problema di sicurezza idraulica e urbana perché una giornata come quella del 2007 può sempre capitare e non è detto che gli argini questa volta tengano».

«Tutti hanno la necessità che gli interventi dopo anni di attesa finalmente arrivino» ha commentato il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo. «Nella trattativa stato regioni il Veneto era riuscito a recuperare spazi finanziari per 30 milioni i di euro, ma ha preferito usarli per altre priorità, lasciando a 0 il capitolo dei 26 milioni destinati al progetto: ci sono i limiti della finanziaria, ma c’è anche una responsabilità politica nell’indicare quali sono le priorità, ecco perché abbiamo presentato una mozione in consiglio comunale e regionale che chiede a tutte le forze politiche di fare pressione sul governo per sbloccare nuovamente quelle risorse e destinarle alla riqualificazione dell’Osellino». Il consigliere comunale Pd Nicola Pellicani, che assieme a Monica Sambo e al resto del gruppo ha firmato la mozione, sottolinea anche «i problemi sia di tipo sanitario che ambientale derivati dalla contaminazione dei fondali con sostanze tossiche».

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