Martellago, l’ultima seduta diventa processo a Garbin

L’ex vicesindaco che ha lasciato a pochi mesi dalle elezioni preso di mira  Pesce: «Ha trattato con altre forze politiche quando era ancora in carica»

MARTELLAGO. Ultimo Consiglio comunale di Martellago del primo mandato di Monica Barbiero finito tra polemiche, addii e, chissà, arrivederci. Venerdì sera è andata in scena la seduta finale prima delle elezioni di giugno – fatte salve convocazioni per provvedimenti urgenti e straordinari – e la vicenda delle dimissioni dell’ex vice sindaco Marco Garbin, sostituito dalla 47enne Barbara Trevisan, ha tenuto banco.

L’affondo più importante è arrivato da Gianfranco Pesce (Unione Civica), che ha definito «vergognoso» il comportamento del vecchio numero due. In apertura di assemblea, Barbiero ha presentato Trevisan. Fin qui tutto bene ma non poteva esimersi dal commentare quanto successo nelle ultime settimane nella maggioranza, con Garbin che ha scelto di andarsene perché in disaccordo su una possibile ricandidatura della stessa Barbiero, cosa poi avvenuta. «Ha scelto di abbandonare a tre mesi dalla fine» spiega la sindaca «ma gli avevo chiesto di pensarci e, pur avendo letto la missiva, i motivi del suo addio non mi sono ancora chiari. Non credo fosse necessario lasciare a pochi mesi dalle elezioni. Nella vita, anche in quella politica, ognuno è responsabile degli atti che compie e del giudizio di chi, con lui, aveva svolto un percorso amministrativo che lo stesso Garbin, a suo dire, non rinnega e sottoscrive».

Insomma, dimissioni ancora non digerite. Pesce, che dopo 15 anni lascerà il parlamentino, è stato ancora più pesante. «Anch’io non ho capito la lettera dopo averla chiesta» attacca «e leggo che ha fatto tutto il possibile nella disponibilità di tempo. Era vice sindaco e assessore, non è stato il medico a ordinarglielo. Tutto questo, alla comunità, è costato 48 mila euro, lordi sì ma sempre parecchi soldi. Invece questo non è un lavoro ma un servizio alla gente: è un’offesa per chi alza presto ogni mattina per portare a casa 700-800 euro al mese. Le dimissioni sono arrivate a fine corsa, non era d’accordo con la ricandidatura, è libero di pensarla come vuole, si può cambiare casacca ma serve serietà e non è stato corretto. Voleva fare il candidato sindaco, è andato a fare trattative con altre forze politiche, adesso all’opposizione, per essere accontentato. E lo ha fatto quand’era ancora in carica con questa maggioranza. Un comportamento vergognoso verso la sindaca, forze politiche e liste civiche. Non lamentiamoci se la gente si disaffeziona alla politica se ci si comporta così».

A fine seduta è arrivato anche il saluto definitivo, e pure commosso, dell’assessore ai Lavori pubblici Serenella Vian dopo 24 anni di Consiglio.

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