Martellago, addio all’ex sindaco Gallorini

MARTELLAGO
Addio a Francesco Gallorini, ex sindaco di Martellago tra il 1975 e il 1980. Gallorini, 78 anni, malato del morbo di Parkinson, è morto ieri alle 13 all’ospedale di Mirano dove era ricoverato da alcune settimane. Originario di Mestre, trasferitosi a Olmo con la moglie Anna, Gallorini era un socialista e guidò la prima giunta di sinistra di Martellago, ininterrotto feudo Dc dal dopoguerra. Se a Martellago ci sono le scuole materne comunali è grazie a lui. Fu Gallorini a battersi per la loro realizzazione, introducendo uno dei princìpi del welfare moderno. Una scelta di cui, anche coloro che al tempo erano dall’altra parte politica, riconoscono ora il merito e la lungimiranza.
«Portava idee nuove, era uno spirito laico, liberale. Un socialista anomalo direi», lo ricorda Danilo Zanlorenzi, ex Dc, memoria storica della comunità, che all’epoca era economo, dipendente comunale. Gallorini era un socialista di sinistra, vicino a Nereo Laroni (sindaco a Venezia dal1985 al 1987) e quindi a Gianni De Michelis. Una stagione politica che non c’è più. E che non fu priva di aspri scontri, anche nei comuni più piccoli. Come quello che, in quegli anni a Martellago, si accese sull’espansione delle case popolari. Tra le innovazione dei suoi cinque anni anche l’introduzione dei consigli di quartiere, per favorire la partecipazione delle frazioni alla vita politica. E i palazzetti dello sport di Olmo e Martellago. La sua era una maggioranza di governo non semplice, costruita con il Pci, e con vicesindaco un compagno tosto come Igino Vecchiato, consigliere comunale del Pci già dal 1946, uno che stava nel Comitato centrale del partito insieme a personaggi come Pietro Ingrao, Gianni Pellicani, Emanuele Macaluso e Gian Carlo Pajetta. All’opposizione in quegli anni, con i socialdemocratici, c’era anche Moreno Bernardi, per 40 anni protagonista politico a Martellago. «Ci divideva il rapporto e l’alleanza con il Pci, ma le nostre idee non erano così distanti. Gli ho sempre riconosciuto la preparazione, la competenza e l’onestà. Con la perdita di Francesco, un amico, Martellago perde una persona di valore».
La politica fu solo una parentesi nella sua vita. Dirigente in Comune di Venezia tra il 1972 e il 1992, fu poi commissario straordinario dell’Usl di Portogruaro, e direttore generale dell’Usl a Pordenone. In città a lui è legato anche il basket Club Mestre, di cui fu vicepresidente dal 1975 al 1983, braccio destro di Pieraldo Celada nella società, negli anni d’oro della promozione in A1. Ricordi preziosi come l’oro per i tifosi. Dal 1995 al 2013 è stato numero uno del Club Venezia Autostoriche - la sua grande passione - con il recupero del marchio della Scuderia San Marco. Più recentemente, scoperta la malattia, aveva fondato un’associazione per sostenere i pazienti parkinsoniani. «Corretto, vitale e combattivo. Un leader e un esempio», lo ricordano i figli Cesare ed Enrico. I funerali in chiesa a Olmo, la data sarà decisa oggi. —
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