Martedì l’autopsia di Giorgia La mamma: «È sempre con me»

Cordoglio per la mestrina di 37 anni morta in un incidente stradale giovedì notte a Padova Su Facebook il dolore delle amiche: «Spero tu sia seduta su una nuvola con il tuo adorato papà»
BELLOTTO - GIORGIA CASSON
BELLOTTO - GIORGIA CASSON

MESTRE. 37 anni sono troppo pochi per lasciare soli una madre, un bimbo di due anni, una sorella e un compagno. Giorgia Casson, mestrina che da due anni viveva a Bertipaglia di Maserà (Padova), se n’è andata giovedì notte, sbalzata fuori dalla sua Toyota Yaris, sbandata e uscita di strada vicino alla maledetta curva Boston, a Padova. Il suo piccolo sta chiedendo dov’è la mamma: gli rispondono che sta in cielo, lo protegge e gli manda un bacio ogni giorno. «Martedì prossimo sarà eseguita l’autopsia (dal professor Massimo Montisci dell’università di Padova, ndr)», dice la mamma, Lucia Furlan, che abita in via Servio di Maria, alla Bissuola, «e domani prenderò accordi per il funerale». La voce è rotta dal dolore, ma nel raccontare di Giorgia la signora Lucia dimostra una grande forza d’animo: «Sono una nonna fortunata e la vita mi ha donato due figlie splendide: ci scambiavamo vestiti e consigli. Vedo il mio nipotino che cerca di starmi vicino. La sua migliore amica, Elisa, non riesce ancora ad accettare la scomparsa di Giorgia».

Il compagno Diego ora si divide tra Mestre e Padova cercando conforto nella vicinanza della sorella e occupandosi del figlio. La signora Lucia si sta occupando di tutto e coccola il suo nipotino: «Continua a chiamarmi per cercare la mamma o chiedermi la “cocciolata” come lui chiama la cioccolata. Lui voleva stare dalla nonna e voleva venire a stare qui. Diego e Giorgia poco alla volta si stavano abituando, ma il piccolo amava Mestre».

Le maestre del nido hanno dato disponibilità a tenerlo anche in questi giorni di festa. Intanto Facebook si riempie di messaggi di amici. Federica Favero scrive: «oggi qualcosa in me si è spento…una parte della mia vita se n'è venuta con te. Non sai cosa darei per poter sentire la tua voce...mi sento così impotente, il tuo sorriso è stampato davanti i miei occhi. spero tu sia seduta su di una nuvola con il tuo adorato papà». A Carpenedo dove era nata, cresciuta e aveva lavorato come commessa in vari negozi, ma anche a Bertipaglia, Giorgia era molto stimata e viene ricordata per il suo sorriso. Anche Diego si era convinto a tornare a Mestre. Giorgia giovedì sera era uscita per comprare dei farmaci per il piccolo che stava poco bene. Stava con Diego da 12 anni, era una stilista e, dopo un primo lavoro che l’aveva portata in giro per l’Italia, si era fermata a lavorare come commessa o direttrice di negozi come Intimo Tre, Cafe Collant, HM e Pal Zileri all’aeroporto Marco Polo. Ora, dopo la maternità, voleva trovare un lavoro part-time. Il funerale si terrà giovedì o venerdì nel Duomo di Mestre come Giorgia avrebbe voluto. Alla funzione prenderà parte anche don Mauro che ha battezzato il figlio. «Ora devo essere io forte», conclude Lucia, «anche per Diego che ora è spaesato e incredulo. Ringrazio anche i miei colleghi che in questi giorni mi aiutano davvero tanto. Sento Giorgia sempre accanto a me».

Gian Nicola Pittalis

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