«Marmottine» da svuotare ma erano le casseforti

Da sinistra i fratelli Patrizio e Roberto Desolei di Legnaro; a destra parte della refurtiva e altro materiale recuperato dagli investigatori
VENEZIA.
Pianificavano, si davano appuntamenti e commentavano le loro "imprese". Non immaginavano neppure lontanamente che gli investigatori della polizia li stavano ascoltando. Protagoniste erano sempre le solite «marmottine», le casseforti da svuotare.
Furto alla Zeroquattro.
È il caso della telefonata del 12 settembre 2010, tra Andrea Vasti e Gastone Corrado.
Vasti:
«Allora ha detto, siete capaci voi di fare marmotte roba? Ci arrangiamo, ho detto io, non siamo bravi, bravi... ci arrangiamo ho detto. Perché lui ha detto che sarebbe bello la... in ufficio c'è la marmottina... noi al volo... si può provare andiamo a botte... dopo magari... ho detto... se ti viene in mente, se sai... spaccate da andare a fare... adesso non mi viene in mente molto... anche di fare qualche marmotta al volo... lui ha detto... ne so di lavoretti. Comunque ha detto adesso... ci penso... ha detto che ci sono anche soldi di carta dentro quell'armadio la... non ci sono solo soldi di moneta». Poi sempre Vasti parla a Corrado della persona con cui ha tentato il furto la sera prima: «Si arrampica su... dovessi vedere... zaino in spalla... e allora ho aperto il portone dietro, è capitato... allora mi ha detto mettiti la fuori delle piante, c'era la porta... era dura eh! L'ha divelta... l'ha aperta... e dopo sono andati avanti in ufficio... c'erano i cassetti... roba... in tre minuti ha fatto fuoco e fiamme, ha rovesciato... mobili... armadio... è una macchina».
Furto alla Livio Rossi.
Corrado, Vasti, Faggian e Miotto nella notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre erano a Ponticello Conte Otto (Vicenza). Nella loro auto c'era una microspia. Qualcuno si lamenta con Corrado: «No, hai sbagliato la scatola, comunque hai capito... la scatola che abbiamo attaccato è scoppiata no... la roba era stata no giusta, di più di giusta. Bastava avergli dato... un minuto in più anche meno forse... bestemmia... gli davi un minuto in più andava via la porta... bestemmia... e la roba restava tutta dentro...».
Furto alla Stireria.
Alle 16.49 del 22 febbraio scorso Corrado (C.) parla con una persona non identificata (n.i.) di giubbotti da vendere.
N.I.:
«I giubbotti ce li vendi i giubbotti?»
C.:
«Penso di si...»
N.I.:
«T-shirt te le do domani... i campioni così quando torno indietro... io i miei... li ho lasciati lì da Mario».
C.:
«Questi qua sono stati portati via su una stireria...»
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