Marghera, progetto Terna al via: 24 chilometri di linee elettriche verso l’interramento

MARGHERA. Al via il procedimento autorizzativo da parte del Ministero dello Sviluppo economico per il progetto di Terna dell'elettrodotto interrato tra Malcontenta e Fusina nei Comuni di Venezia e Mira. I cittadini, e in particolare i proprietari delle aree interessate dalle opere, potranno così prendere visione del progetto e presentare osservazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso.
L’intervento comprende l’interramento degli elettrodotti aerei esistenti nell’area del Vallone Moranzani. L’investimento per la razionalizzazione della rete elettrica tra Malcontenta e Fusina è di 190 milioni di euro e permetterà di aumentare l’efficienza del sistema elettrico regionale. Prevede lo sviluppo e il riassetto degli elettrodotti nel tratto compreso dalla centrale termoelettrica Enel Palladio di Fusina fino a ovest della statale Romea. Le attività in programma comprendono la realizzazione di un nuovo collegamento a 380 kw dalla centrale di Fusina alla stazione elettrica Fusina 2 e l’interramento di 24 Km di linee elettriche con conseguente eliminazione di oltre 21 km di elettrodotti e 89 sostegni.
È previsto l’ampliamento della stazione elettrica Fusina 2 e la ricostruzione della stazione elettrica Malcontenta. Complessivamente, gli interventi consentiranno di liberare oltre 53 ettari. Il tratto fra Fusina e Malcontenta dell'elettrodotto è solo un primo passo. Il piano di sviluppo di Terna prevede nei prossimi anni un investimento di 1,5 miliardi per garantire una maggiore efficienza e resilienza delle infrastrutture elettriche venete.
Tra i principali interventi anche il nuovo elettrodotto interrato tra Dolo e Camin. Non sarà interrato invece il tratto tra Malcontenta e Dolo attraverso i Comuni di Mira e Spinea. Proseguirà da parte di Terna la sperimentazione sull'utilizzo della rete elettrica regionale per il monitoraggio ambientale del territorio. La società ha sviluppato e installato in Veneto un sistema integrato composto da circa 500 dispositivi IoT (Internet of Things) sulle proprie reti, che consentirà la raccolta e l’analisi di informazioni utili alla maggiore efficienza e flessibilità del sistema elettrico. I dati potranno essere messi a fattor comune con Arpav e protezione civile.
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