Marghera, in sole 24 ore due infortuni sul lavoro

Ieri un operaio è caduto mentre smontava un ponteggio alla centrale Edison In Rianimazione un 34enne dopo essere stato colpito da un tubo di ferro
Incidente alla fabbrica Bottazzo di via dell'azoto a Marghera
Incidente alla fabbrica Bottazzo di via dell'azoto a Marghera

MARGHERA. Due infortuni sul lavoro in meno di 24 ore a Marghera. L’ultimo risale a ieri, alle 10, quando un operaio è caduto da un ponteggio, ma il più grave è di martedì, con un lavoratore colpito da un tondo di ferro, e tutt’ora ricoverato in Rianimazione all’ospedale Dell’Angelo.

L’incidente di ieri è avvenuto alla centrale Edison Levante. Un operaio in servizio per conto di un’azienda esterna, il gruppo Riva e Mariani di Milano, stava lavorando allo smantellamento di un ponteggio che era stato usato per alcuni interventi di coibentazione quando ha perso l’equilibrio ed è caduto, da un’altezza inferiore ai due metri. L’uomo, pur indossando l’imbragatura di sicurezza, avrebbe sbagliato una manovra, finendo così a terra. In ogni caso spetterà all’ispettorato del lavoro verificare se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza. I colleghi hanno subito lanciato l’allarme facendo intervenire sul posto i vigili del fuoco e i medici del Suem, che lo hanno immobilizzato e trasferito all’ospedale Dell’Angelo, dove gli sono state riscontrate alcune vertebre incrinate. Le sue condizioni tuttavia non destano preoccupazioni. Ben più grave è invece l’operaio che, martedì, verso le 13, è stato colpito da un pesante tubo di ferro.

L’operaio, magrebino, 34 anni, è tuttora ricoverato nel reparto di Rianimazione a causa dei trami al volto e al torace, e della lesione di alcuni organi interni. L’uomo è stato stabilizzato, ieri ha dato dei leggeri segnali di miglioramento, ma le sue condizioni restano gravi e la prognosi riservata. L’infortunio è accaduto durante le operazioni di scarico di un container alla Bottazzo Autotrasporti di via dell’Azoto 4. Dai primi riscontri era emerso che l’operaio era stato investito dal tubo che, agganciato con una fune, era stato sollevato con un muletto. La dinamica è comunque ancora al vaglio degli ispettori del lavoro dello Spisal dell’Asl 12 che dovranno verificare anche se sono state rispettate tutte le normative riguardo alla sicurezza sui luoghi di lavoro, a partire dalla dotazione dei dispositivi di protezione individuale (Dpi).

La ditta Bottazzo è la stessa dove quattro mesi fa morì la titolare, Tosca Deanna Moro, 67 anni, investita dal semi-rimorchio guidato dal figlio, Luca Bottazzo, che doveva portare il mezzo nel deposito e che, convinto che fosse già rientrata in ufficio, non si era accorto della presenza della madre. (f.fur.)

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