Alla scoperta del foro dell’antica Altino: parte una nuova campagna di scavi
Ricerca finanziata dalla Direzione generale musei. La direttrice: «Indagheremo il cuore monumentale della città romana»

Al via una nuova campagna di scavi archeologici ad Altino. Le operazioni, che avranno una durata di due mesi, si concentreranno sull’area che, stando alle indagini preliminari, avrebbe ospitato il foro della città di epoca romana.
La nuova ricerca è promossa e condotta direttamente dal Parco archeologico di Altino, grazie a un finanziamento da parte della Direzione Generale Musei. Oltre allo staff tecnico del Parco, saranno coinvolti il Dipartimento dei beni culturali dell’Università di Padova e alcuni specialisti archeologi liberi professionisti. I terreni interessati dalle indagini sono di recente acquisizione demaniale. Per la prima volta saranno oggetto di uno scavo archeologico.
Le operazioni si concentreranno nella zona meridionale del foro, con l’obiettivo di approfondire i risultati delle attività realizzate, tra il 2007 e il 2009, dall’Università di Padova, insieme a Soprintendenza e Regione.
Allora, tramite l’interpretazione di foto aeree e satellitari, oltre che mediante prospezioni geofisiche sul terreno, era stato possibile individuare tracce dell’assetto urbanistico dell’antica Altino, con il foro, due teatri e, appena fuori dal perimetro urbano, l’anfiteatro.
«Con questi scavi indagheremo per la prima volta il cuore monumentale di Altino romana», spiega Marianna Bressan, direttrice dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna e del Parco archeologico di Altino, «Di questa parte di città si conosce solo una sorta di radiografia. Ora abbiamo la possibilità di dare sostanza, attraverso lo scavo stratigrafico, a quanto previsto con le indagini non invasive. L’interesse della ricerca è duplice. Da un lato, testare l'efficacia delle previsioni prodotte dagli strumenti tecnologici. Dall’altro, conoscere la consistenza delle tracce sepolte, per scrivere un nuovo capitolo della storia di Altino».
Gli scavi, che partiranno la prossima settimana, si articoleranno in tre fasi. Si partirà con una nuova serie di prospezioni da terra e dall’alto, affidate al team universitario guidato dalla professoressa Rita Deiana. Seguirà la campagna di scavo, con gli archeologi della ditta Malvestio che affiancheranno la direzione del Parco.
Infine, toccherà ai rilievi topografici e allo studio dei reperti raccolti durante lo scavo. Non appena saranno disponibili dei risultati significativi, il Parco archeologico di Altino organizzerà una giornata di scavi aperti al pubblico.
«Nei musei e parchi archeologici la ricerca non è un’attività accessoria, ma un aspetto fondante della loro missione», commenta il direttore generale Musei, Massimo Osanna, «Il ministero della Cultura ha destinato fondi a campagne di scavo in numerosi parchi archeologici nazionali, promuovendo pure le attività svolte con università e istituti di ricerca».
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