Marciapiede nuovo, alberi salvi

MIRANO. Il problema è noto: gli alberi dei viali cittadini crescono, le loro radici, come serpenti, cercano spazio, spaccano pietre, crepano l’asfalto, sollevano le lastre di porfido, smuovono i ciottoli come neanche un badile. Insomma, si “mangiano” i marciapiedi. La gente inciampa e protesta. Ai Comuni piovono petizioni – «Tagliate quegli alberi!» – e contropetizioni – «Gli alberi non si segano, regalano ombra e ossigeno». Ai Comuni il dilemma: che fare?
In via Pindemonte a Jesolo Lido li hanno segati tutti, una quarantina; vogliono fare la stessa cosa ai pini di Cortelazzo; a Ottava Presa di Caorle un viale alberato – e ombroso – è diventato un’accecante (con il sole) e malinconica distesa d’asfalto. Niente foglie, niente radici “affioranti”.
Il Comune di Mirano, alle prese con lo stesso problema in via Wolf Ferrari, ha fatto il contrario. Via Wolf Ferrari, nel tratto davanti alla scuola materna e alla media Leonardo Da Vinci, è un percorso alberato stupendo. Tripli filari: a dividere il marciapiede dalla strada e a ornare i giardini delle due scuole. Il marciapiede era fatto di lastre di calcestruzzo: spigoli ovunque, pezzi di cemento sotto i quali, perfide, strisciavano loro, le radici. Càspita, gli alberi sono vivi: cercano acqua, terra, luce. L’intervento del Comune di Mirano ha demolito le superfici rovinate e rifatto il marciapiede riducendone l’estensione e allargando lo spazio per gli alberi. Gli alberi non sono stati tagliati, anzi sui loro cuscini di terra rossa respirano e ringraziano. Il marciapiede è sicuro, si passeggia. I rami sono neri, d’inverno; con il verde regaleranno una frescura deliziosa. L’intervento è costato 35 mila euro. Sempre a Mirano, nel novembre 2013, il Comune ha ridisegnato via Dante tratto nord, tra via Villafranca e via Miranese: allargato lo spazio per 46 tigli, un’unica aiuola sul lato ovest, un unico marciapiede sul lato est; spesa 44 mila euro. Dal 2012 al 2015 il Comune ha piantato 515 nuovi alberi e alberelli. In via Belluno (tra le proteste e gli applausi dei sette condomìni di fronte) sono stati tagliati dall’aiuola cinque pini, subito sostituiti con “essenze arboree autoctone”. Spesa 5.000 euro.
Insomma, salvare gli alberi si può anche risistemando i marciapiedi. Basta volerlo.
Roberto Lamantea
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