Marchi sotto accusa nega i documenti sull’aeroporto

Lionello Pellizzer, consigliere provinciale Pd, aveva chiesto informazioni sul masterplan e sui rapporti con Enac
Di Francesco Furlan
13.10.2006.- STATI GENERALI MARCO POLO CITY. CITTA' AEROPORTUALE DI VENEZIA. FONDAZIONE CINI SAN GIORGIO. ENRICO MARCHI (PRES. SAVE).- INTERPRESS/IANNUZZI -
13.10.2006.- STATI GENERALI MARCO POLO CITY. CITTA' AEROPORTUALE DI VENEZIA. FONDAZIONE CINI SAN GIORGIO. ENRICO MARCHI (PRES. SAVE).- INTERPRESS/IANNUZZI -

MESTRE. «Non riteniamo possa essere accolta la richiesta di accesso agli atti» perché Save «non rappresenta un’azienda o un ente dipendente della Provincia». Così il consigliere provinciale Lionello Pellizzer (Pd) si è visto rispondere nei giorni scorsi, per iscritto, dal presidente della Save, Enrico Marchi, dopo che aveva chiesti di poter vedere e avere testi e mappe del masterplan di sviluppo dell’aeroporto e il testo della convenzione fra Enac e Save per la gestione dello scalo. E il fatto che la Provincia detenga ancora l’8,70% delle azioni di Save? Secondo la società non conta nulla. Gli atti non si possono vedere, alla faccia della trasparenza. «È una vicenda assurda» dice Pellizzer «dal momento che non ho chiesto documenti interni alla società, ma il masterplan, che è un atto di pianificazione del territorio, ed è quindi indispensabile per valutare le ricadute delle scelte che verranno fatte sul territorio provinciale. E il testo della convenzione con Enac: è assurdo che Marchi li voglia tenere nei cassetti». Per chiedere spiegazioni Pellizzer ha anche chiesto e ottenuto di incontrare l’ex assessore regionale Fabio Gava, oggi responsabile delle relazioni esterne della società. Il quale ha confermato l’intenzione di Save di non fornire gli atti, ritenendo che non vi siano i presupposti per farlo. Pellizzer, con una lettera inviata ieri, ha anche chiesto alla presidente della Provincia, Francesca Zaccariotto, di prendere in mano la vicenda e di formulare, come presidente dell’ente, un’analoga richiesta, per capire quale sarà la reazione di Save. Ma la vicenda potrebbe anche finire in tribunale, davanti al Tar, che in altre Regioni, da ultimo in Emilia Romagna, si è giù espresso su problemi di questo tipo sottolineando il diritto del consigliere «di avere la piena conoscenza di elementi e informazioni utili all’espletamento del proprio mandato, anche se con capitale partecipato di minoranza». Esattamente la posizione in cui si trova la Provincia nei confronti di Save. «Una vicenda assurda che va nella direzione opposta di quella annunciata da Marchi di voler dialogare con il territorio» aggiunge Pellizzer. E così, se nemmeno l’intervento della Zaccariotto fosse utile per ottenere la documentazione richiesta, non resterebbe altra strada che rivolgersi al tribunale amministrativo. A proposito: i documenti del masterplan sono ancora nei cassetti di Save ma il testo della convenzione, negato da Save, è stato fornito nel giro di pochi giorni dall’Enac.

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