Manzato a dicembre dal ministro

L’assessore regionale punta alla specificità dell’alto Adriatico

CHIOGGIA

Sono due le direttrici lungo le quali l'assessore regionale alla pesca, Franco Manzato, intende muoversi per cercare soluzioni ai numerosi e pressanti problemi che i pescatori gli hanno sottoposto durante l'incontro di venerdì in auditorium.

Il primo passo verrà compiuto già il 6 dicembre, all'appuntamento concordato tra le regioni Veneto, Emilia e Friuli con il neo ministro della pesca Mario Catania.

«Chiederemo una modifica al decreto istitutivo del distretto alto Adriatico - ha detto Manzato - affinché il suo coordinamento sia in capo alle tre Regioni, con presidenza a rotazione. Chiederemo inoltre un tavolo tecnico a supporto dell’operatività del Distretto». In questo modo dovrebbe essere più semplice predisporre dei piani di gestione delle aree di pesca che, facendo riconoscere alla Ue la specificità dell'alto Adriatico, permettano di uscire dai limiti imposti dal Regolamento Mediterraneo.

In prospettiva, con il coinvolgimento di Slovenia e Croazia nel Distretto, potrebbero essere superati anche i fenomeni di concorrenza sleale che nascono dalle diverse regole di pesca rispetto all'Italia. Altro fronte su cui Manzato intende lavorare è quello dei Gac (Gruppi di azione costiera), organismi di coordinamento sul modello dei Gal in agricoltura da finanziare con le risorse del Fep (fondo europeo per la pesca) che potrebbero innescare meccanismi di sviluppo attraverso la sinergie tra pesca – commercio – turismo, in modo da diversificare l'attività dei pescatori e permettere loro nuove entrate.

Tutto questo, però, richiede tempo. Ma i pescatori hanno un problema urgente già da lunedì: la pesca delle acquadelle, per le quali necessita una deroga che ancora non c'è.

Diego Degan

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