Manutenzione degli yacht ai Bacini Arsenale, la nautica torna a casa

L’annuncio durante la presentazione dell’evento: «Occasione per rilanciare un’industria ingiustamente penalizzata»

VENEZIA. Il Bacino grande dell’Arsenale sarà destinato a riparazione per i grandi yacht e le navi medio piccole. Lo ha annunciato ieri il sindaco Luigi Brugnaro, aprendo la presentazione del Salone Nautico dell’Arsenale. «Si è deciso di spostare la manutenzione delle paratoie del Mose a Marghera», dice, «dunque quello spazio storico tornerà a essere il luogo dove si fa manutenzione per la nautica. Porterà lavoro e manodopera specializzata». «In tre anni riporteremo l’industria nautica dove è nata», ha detto Brugnaro, «un’occasione per tutta la cantieristica italiana».

Tutto pronto o quasi per la prima rassegna della nautica. Dal 18 al 23 giugno l’Arsenale aprirà le porte all’esposizione che punta a diventare una rassegna al livello di Genova, rivolta alla parte Est del Mediterraneo. Barche dei più importanti cantieri italiani e un percorso in acqua che consentirà di collegare l’intero complesso monumentale. Ci sarà la Biennale, collegamenti garantiti da gondole e navette, la Marina che aprirà i suoi spazi come il piazzale della Campanella, il Museo Navale e il sommergibile Dandolo. Nella testa di Brugnaro «non dovrà essere soltanto una mostra di barche». «Ma un’occasione», dice, «per mettere in mostra le nostre barche migliori e per rilanciare un’industria ingiustamente penalizzata. E portare lavoro»

. Nella sala consiliare di Ca’ Corner, sede della Città metropolitana, al termine della prima riunione del Comitato organizzatore, di cui fanno parte categorie economiche, società, istituzioni come la Marina, il coordinatore Fabrizio D’Oria illustra i dettagli del progetto: 50 mila metri quadrati per l’esposizione, con ormeggi per barche dai 10 ai 50 metri; un chilometro di pontili e banchine, spazi per ormeggiare barche ed esporre barche a terra, davanti alle Tese. E poi dimostrazioni di voga a veneta, sfilata di sampierotte, eventi e concerti. Gli stand delle industrie navali troveranno spazio nelle tese delle Nappe, spazi storici risalenti al primo Cinquecento, realizzate dalla Serenissima come cantieri acquatici, rimasti attivi fino all’interramento del 1880. «Si potrà entrare in Arsenale da tre parti», spiega D’Oria, «cioè dal Padiglione delle Navi, scendendo con il vaporetto linea 1 alla fermata Arsenale, dalla Tesa 105 dell’Arsenale Nord (con il GiraCittà, fermata Bacini), dal Giardino delle Vergini, uscita Nord della Biennale, fermata San Pietro di Castello.

Il Comune ha finanziato la manifestazione con 900 mila euro per il primo anno. Hanno collaborato le aziende pubbliche e private come il Cnr, Thetis, Assonautica istituzioni, a cominciare dalla Marina. «Siamo a disposizione», dice l’ammiraglio Piero Pellizzari, comandante della Capitaneria di porto, «per sviluppare tutti gli aspetti sulle normativa e la sicurezza della navigazione da diporto». Si parlerà anche di ambiente, pesca, voga alla veneta, nuove tipologie di barche legate alla tradizione veneziana.

Una speranza per i tanti appassionati di tradizioni lagunari che da anni chiedono che gli spazi dell’Arsenale siano aperti alla città e riutilizzati per ospitare artigiani del mare. Concerti e feste, e al termine un convegno sul design con Carlo Nuvolari, Luca Bassani e Carlo Fei.

«C’è un lusso non solo nelle barche, ma nell’andar per mare», dice Nuvolari, «arrivare via mare a Venezia come facevano i viaggiatori nei secoli scorsi». Anche i veneziani potranno vistare il Salone arrivando via mare con le loro barche, ormeggiandosi all’interno della Darsena Grande. L’obiettivo è quello di farne un centro di accoglienza marinara per tutto l’Adriatico. —


 

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