Manata sul sedere, 20 mesi all'idraulico

Era stato chiamato per aggiustare un rubinetto e ne è uscito con una condanna a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) per violenza sessuale e ingiuria. A denunciare F.B., 60 anni, idraulico mestrino, era stata una quarantenne veneziana residente a Santa Croce che non aveva gradito le «toccate» dell'uomo sul suo posteriore nè la richiesta di «dargliela» in cambio di uno sconto.  I fatti risalgono a luglio del 2008 quando l'idraulico, chiamato per riparare un danno in bagno, si presenta nell'abitazione della donna. Nei pochi metri quadrati tra la doccia e il lavandino si sarebbe consumata la violenza, consistita in palpate diffuse sul sedere della donna. Terminato il lavoro, alla richiesta di avere uno sconto, l'uomo avrebbe risposto in modo - diciamo - non elegantissimo, ovvero con un inequivocabile «ti faccio lo sconto ma me la devi dare».  Furibonda e indignata, la donna aveva subito sporto querela dichiarando che l'idraulico aveva approfittato dello spazio ridotto del bagno per metterle le mani addosso e, successivamente, di farle la proposta di cui sopra. Il suo racconto era stato giudicato credibile dagli inquirenti e così l'idraulico era stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale e ingiuria.  Nel corso del processo con rito ordinario il suo difensore - l'avvocato Daniele Marchiori - ha cercato di dimostrare che era stata la donna a inventarsi tutto per ritorsione in quanto non voleva pagare il conto ma il Tribunale non l'ha ritenuto convincente.  Ieri, infine la sentenza con la condanna a un anno e otto mesi di reclusione (con le attenuanti) e la sospensione della pena. I giudici, di fatto, hanno accolto la richeista del pubblico ministero Massimo Michelozzi che, per l'appunto, aveva chiesto un anno e otto mesi. L'avvocato Marchiori, dal canto suo, ha annunciato che farà appello. (m.pi.)