Malore improvviso, commessa trentenne di San Michele muore a casa

Fatale un malore per la donna, che lascia il marito e un bimbo di tre anni. Lavorava alla SME di Latisana, chiusa causa ordinanza

PORTOGRUARO.   Si è sentita male durante la pausa per il pranzo nella sua abitazione di Latisanotta, frazione di Latisana, in Friuli: a vegliarla c'era il figlio di 3 anni, che lei stessa amava alla follia. L'arrivo dei soccorsi non è stato sufficiente per un miracolo. 

Portogruaro, Latisana e soprattutto San Michele al Tagliamento, la città in cui è cresciuta, piangono la scomparsa ad appena 30 anni, di Ambra Ravanello, mamma e commessa. La salma si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria di Udine, all'ospedale civile di Latisana, dopo essere ricomposta dalla ditta Di Luca & Serra.

La donna non soffriva di patologie particolari, ma Ambra pochi giorni fa, a un'amica, avrebbe confidato alcune sue preoccupazioni in merito al suo stato di salute, poiché asseriva di non sentirsi molto bene. Nel caso venisse eseguita l'autopsia si dovrà poi chiarire se la morte sia sopraggiunta per il malore che l'ha colpita o per la ferita riscontrata alla testa, conseguenza della caduta che la 30enne non ha potuto evitare.

Ambra lavorava alla Sme, il centro commerciale di Portogruaro dove svolgeva brillantemente, con passione e soddisfazione le mansioni di commessa, talvolta nel reparto dei giocattoli. La loro storia procedeva normalmente ed era scandita dai ritmi abituali: il lavoro, una casa, il bambino, anche se la vita sociale era in qualche modo sospesa, per la grave emergenza sanitaria in corso.

A fare la tragica scoperta è stato il marito della donna, un uomo originario della cittadina friulana di Muzzana del Turgnano, rientrato dal lavoro. L'uomo ha provato a chiamarla e a scuoterla, ma lei restava immobile. Si è preso cura del figlio, sincerandosi delle sue condizioni, e fortunatamente non e poi ha dato l'allarme al centro operativo Soros del Friuli Venezia Giulia, che gestisce le chiamate del 112.

Sul posto è sopraggiunta un'ambulanza del Pronto soccorso di Latisana, che dista un paio di chilometri dalla casa teatro della tragedia. Gli operatori sanitari hanno prima di tutto curaro la ferita al capo che Ambra si era procurata nella caduta, e poi hanno tentato di rianimarla. Dopo mezzora di inutili tentativi, purtroppo vani, la donna è stata dichiarata deceduta. Nel frattempo sono sopraggiunti anche i carabinieri della compagnia di Latisana.

Con estrema discrezione e professionalità i militari hanno chiesto informazioni al marito, per capire da cosa sia stato provocato questo malore. I locali dell'abitazione erano salubri, e quindi dopo le prime verifiche i militari dell'Arma hanno stabilito che il malore non fosse stato provocato dal monossido di carbonio o da qualche altro gas, anche perchè il figlio, a parte lo shock emotivo, non presentava problematiche particolari.

Si propende dunque per la morte per cause naturali di Ambra, ma l'ultima parola spetta all'autorità giudiziaria di Udine, che dovrà decidere se fissare o meno un'autopsia. La notizia ha cominciato a circolare nel pomeriggio di ieri, a qualche ora dal fatto, suscitando molto sconcerto

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