Magliocco (Ascom) denuncia il nipote

VENEZIA. Il presidente dell’Ascom Roberto Magliocco ha dovuto prendere carta e penna e, assieme agli avvocati Tiziana Nordio e Dube Rotelli, ha firmato la querela contro il nipote e la convivente, denunciando Alice Gasparoni (34 anni) e Daniele Luppino (40 anni), residenti a Preganziol, per appropriazione indebita. Secondo le accuse, si sarebbero messi in tasca nel giro di cinque anni 140 mila euro di incassi della tabaccheria al 2185 di Castello, in Riva della Ca’di Dio.
Nella sua denuncia Magliocco scrive che la sua società gestisce la tabaccheria di Riva della Ca’ di Dio e che l’ha data in gestione ai due imputati otto anni fa. Dopo qualche anno, però, aveva cominciato a sospettare che qualcosa non andasse come doveva perché produceva scarsa redditività, nonostante sia in una zona ad alta densità turistica. I sospetti sono aumentati dopo che hanno compiuto alcuni controlli sul livello di via della Gasparoni. Nella querela Magliocco sostiene che sostiene che la giovane donna aveva acquistato una villetta di 550 metri quadrati a Preganziol, aveva compiuto un viaggio a New York, aveva acquistato due cani costosi e con lo partecipava alle gare canine, andando ad esempio a Roma dove soggiornava in hotel di lusso. Eppure, per gestire la tabaccheria aveva uno stipendio di poco più di 1200 euro al mese. Così, mettendo assieme i sospetti per quanto riguarda i guadagni del negozio a quelli sulla vita agiata o, comunque, ben superiore a ciò che lo stipendio avrebbe dovuto permetterle, Magliocco ha fatto scattare i controlli. Nel gennaio 2012 ha mandato i suoi collaboratori a controllare gli incassi.
In tabaccheria c’erano due casseforti, in una si ponevano gli incassi della giornata poco dopo la chiusura serale, nella seconda, il cui numero d’accesso era conosciuto solamente dalla Gasparoni, venivano sistemati nella mattinata seguente i soldi che a fine settimana venivano depositati in banca. Ogni sera, per alcune settimane, i collaboratori del presidente Ascom hanno controllato quanto denaro finiva nella prima cassaforte, quindi hanno poi appurato quanto finiva sul conto corrente bancario. Ogni giorno mancavano dai 50 ai 100 euro. Per gli anni precedenti ci ha pensato il commercialista a conteggiare tra merce acquistato e venduta quanti euro erano mancati e il conto arriva a 140 mila. Ieri, sono stati sentiti i testi, prossima udienza il 30 gennaio.
Giorgio Cecchetti
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