M9, posa della prima pietra l’11 giugno
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La data cerchiata in rosso sul calendario della Fondazione Venezia è l’11 giugno, giorno in cui ci sarà la posa simbolica della prima pietra del museo del Novecento (M9), il museo dedicato alla storia del secolo breve che sorgerà nel cuore della città, all’angolo tra le vie Poerio e Brenta Vecchia. Un progetto ideato dalla Fondazione, fortemente dal suo presidente, Giuliano Segre, e portato avanti tramite la società strumentale Polymnia amministrata dal’architetto Plinio Danieli.
La data per la posa della prima pietra è stata decisa ieri nel primo pomeriggio, e da oggi partiranno gli inviti ai rappresentanti delle istituzioni della città, a partire dall’amministrazione comunale e dal sindaco Giorgio Orsoni. Oltre al presidente Segre e ai vertici della Fondazione Venezia ci saranno i dirigenti della Maltauro, la società vicentina che ha vinto l’appalto. Dovrebbero esserci anche gli architetti Louisa Hitton e Matthias Sauerbruch, vincitori del concorso internazionale indetto nel 2010 e curatori del progetto, che il 5 giugno saranno in centro storico, nella sede della Fondazione, per l’inaugurazione della mostra sul Museo collegata alla Biennale di architettura. «Ma la posa della prima pietra sarà aperta a tutta la città», dice il direttore della Fondazione, Fabio Achilli, «per un cantiere che è atteso da molte persone e che pensiamo che possa essere un valore aggiunto importante per riqualificare e rigenerare il centro di Mestre».
Sarà una prima pietra con aperitivo, cerimonia sobria ma aperta a tutti. Lo stesso giorno i vertici della Fondazione saranno anche alla commissione consiliare Cultura per chiarire i tempi del cantiere e spiegare ai consiglieri comunali quali saranno e come verranno articolati i contenuti del Museo del Novecento. «È un passaggio istituzionale che ci sembra corretto fare», aggiunge Achilli, «con i rappresentanti del Comune, una utile occasione di approfondimento». L’appalto, aggiudicato per un valore di 30,2 milioni di euro, prevede la realizzazione degli interventi in 30 mesi. Rispetto al progetto d’insieme della coppia di architetti anglo-tedesca, risultata vincitrice del concorso di idee, nelle ultime settimane è arrivata anche la conferma dell’apertura di un varco per l’accesso diretto in calle Legrenzi assicurato dal fatto che Polymnia ha siglato un preliminare di acquisizione di un piccolo edificio in area Telecom, che sarà abbattuto per creare il passaggio pedonale. Come noto il museo prevede anche un auditorium e gallerie commerciali, per le quali la Fondazione è al lavoro per firmare i primi contratti preliminari ora che, dopo aver firmato il contratto con Maltauro, può esibire garanzie sui tempi di consegna degli spazi. La corsa del nuovo museo del Novecento nell’area dell’ex convento e poi distretto militare è iniziata nel 2005, con le prime proposta di Segre di un museo dedicato al Novecento in una città che, soprattutto con Marghera, ne è stata simbolo.
Nel 2009 la firma dell'accordo di programma tra Regione, Comune, Ministero dei beni culturali e Fondazione di Venezia cui seguirono le acquisizioni dell'ex distretto militare di via Poerio e della ex caserma Pascoli dei carabinieri, demolita da tempo. La convenzione urbanistica con il Comune - i rapporti con l’amministrazione non sempre sono stati semplici - risale invece al 2012.
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