M9, faccia a faccia con “Mestre mia”

Il presidente Brunello e l’amministratore Zingarelli incontrano i cittadini dopo le polemiche di Natale sul nome
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Poerio/ Apertura al pubblico del chiostro dell'M9
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, via Poerio/ Apertura al pubblico del chiostro dell'M9

Bocche cucite perché si è trattato di un primo incontro, interlocutorio, a cui ne seguiranno certamente altri. «Per me è andato molto bene», commenta il presidente della Fondazione di Venezia, Giampietro Brunello. Faccia a faccia ieri tra i vertici del progetto M9 e l’associazione “Mestre mia” che si è presentata al confronto con Brunello e con Valerio Zingarelli, amministratore di Polymnia, negli uffici di via Allegri, con una delegazione di sette persone, capitanata da Andrea Sperandio, gli storici Roberto Stevanato (Centro studi Storici) e Marco Sbrogiò assieme ad architetti e professionisti. L’associazione aveva protestato contro il cambio di nome (da Mestre a Venezia) di M9 sui social. Con una iniziativa pubblica ai primi di gennaio aveva lanciato l’idea di un confronto attivo con Fondazione e Polymnia, che stanno lavorando per aprire il museo dal primo dicembre. Le associazioni che fanno parte del gruppo di “Mestre mia” chiedono di contare: inserendo «mestrini, qualificati, negli organi decisionali di Fondazione di Venezia e Polymnia Srl nonché nello staff di progetto dei contenuti culturali di M9 per portare preziosi contributi di idee ed esperienze». E chiedono al progetto museale di valorizzare anche la storia, e i reperti, di Mestre. E vogliono contribuire a fare davvero di M9 «il primo museo di Mestre e non il 43esimo di Venezia». Insomma, non un corpo estraneo, calato dall’alto ma davvero integrato con la città. E se ieri i commenti sono stati pari a zero è il segno che il confronto si è aperto andando oltre la semplice disponibilità all’incontro da parte di Fondazione e Polymnia. Il presidente, ieri mattina, era con il sindaco in Municipio, e ha parlato di M9 come di un museo «di rilievo nazionale e internazionale, che punta sulla multimedialità e dotato di una area commerciale che si integra con Mestre usando modalità innovative e garantendo alla città spazi per eventi». Mestre, ha detto Brunello, «è il punto di riferimento dell’area metropoliltana, in integrazione e non in conflitto con la città lagunare. E noi lavoriamo per far tornare Mestre un luogo vivo».

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