Lutto a Marghera. Addio a Luca Vianello morto a soli 43 anni per una peritonite

MARGHERA. «La cosa più triste è che non possiamo neanche dirgli addio. La comunità di Marghera lo ricorda con tanto amore, perché era un uomo splendido, di come se ne vedono sempre meno in giro. Anzi, Luca era un uomo perfetto».
Barbara Formica non riesce a trattenere la commozione nel ricordare Luca Vianello, di appena 45 anni, scomparso sabato a causa di una peritonite. Ultimo di dieci fratelli, era cresciuto con la nonna Maria, con cui ancora viveva in una casa al villaggio Emmer di Marghera. La madre, infatti, era scomparsa quando Luca aveva appena tre anni e anche il padre, con cui pur era cresciuto insieme alla nonna e ai nove fratelli, era morto da tempo.
«Conoscevo molto bene il suo papà. Eravamo amici, era davvero una bravissima persona» ricorda Carmine Montefusco. Parole che ripetono quelle che a Marghera tutti spendono per il figlio Luca, molto conosciuto all’interno della comunità e ricordato da tutti con grande affetto e commozione. «Perché Luca era un vero uomo della comunità. Non serviva neanche chiamarlo né insistere, perché lui c’era sempre per tutti. Per Marghera era importante» continua l’amica Barbara. Vianello aveva lavorato come operaio alla Pansac fino a sette anni fa, perdendo poi il lavoro con il fallimento del gruppo, senza però perdersi d’animo. «Ha sempre continuato a darsi un gran da fare con una serie di lavoretti saltuari», continua la cugina Cinzia Vianello. E aggiunge Barbara: «Io stessa, in passato, gli avevo trovato dei piccoli lavori, affidandogli un paio di traslochi. Mi aveva ringraziato così tanto».
La vicenda è resa ancor più triste dal fatto che Vianello vivesse solo con la nonna ultra 90enne, di cui si occupava da solo, e a cui ora è crollato il mondo addosso. Per la donna, Luca era più di un figlio. A dargli una mano con lei era proprio la sorella Cinzia, che lo sostituiva quando lui usciva di casa per andare a fare la spesa. Altrimenti i due stavano sempre insieme. Quella di Vianello non è stata una vita facile, eppure l’uomo l’ha sempre affrontata con il sorriso sulle labbra, riuscendo a regalare sempre una parola di conforto a chiunque gli stesse intorno. Anche quando stava male. «Un ragazzo d’oro. Veramente una persona buonissima» prosegue Montefusco. Per Vianello esistevano soltanto la famiglia e gli amici, che incontrava volentieri al bar. E poi il suo grande amore: la pesca. «Appena poteva, andava a pescare insieme a uno dei suoi fratelli» ricorda la cugina Cinzia. Luca Vianello sarà salutato un’ultima volta giovedì, alle 10, all’interno del cimitero di Campalto. —-
L.B.
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