L’Università di Padova ora scommette su Chioggia

Si punta sul recupero dell’ex istituto Cini per creare un Polo della ricerca marina. Lavori per 3,5 milioni: partiranno nella primavera 2020 e dureranno due anni

CHIOGGIA. L’università di Padova punta su Chioggia e annuncia la creazione di un grande polo della ricerca marina e lagunare all’Isola di San Domenico. Comune e Università hanno firmato un accordo di programma per il recupero, con 3,5 milioni di euro, dell’ex istituto Cini e dell’edificio limitrofo in cui creare laboratori di ricerca in Biologia marina per arricchire il corso di laurea già presente, l’attività di ricerca oggi limitata negli spazi e la divulgazione proposta nel museo di zoologia adriatica a Palazzo Grassi.

L’intervento sull’edificio, già autorizzato dalla Soprintendenza, è stato progettato dalla Prisma Engineering di Villatora di Saonara (Padova): i lavori partiranno nella primavera 2020 e si chiuderanno in due anni. L’ex scuola Cini è stata concessa dal Demanio all’università per il restauro conservativo e la creazione dei laboratori, l’edificio adiacente, che ospitava il casellario della Capitaneria, è stato acquisito dal Comune col federalismo demaniale.



«È una giornata importante», spiega il prorettore dell’università di Padova, Tomaso Patarnello, «che segna la chiusura di un percorso lungo per arrivare al potenziamento della presenza dell’università a Chioggia. La Stazione idrobiologica risale al 1940 e da allora mai è calata l’attenzione su Chioggia che è punto di riferimento per l’attività di biologia. Ci crediamo e abbiamo deciso di investire risorse importanti, 2,5 milioni di euro (a cui si aggiunge un milione del Comune) per consolidare la presenza e creare un polo di ricerca che porterà studiosi da tutto il mondo».

Le attività che saranno sviluppate nelle nuove strutture includono tre ambiti scientifici: ricerca, didattica e divulgazione. La ricerca, finora effettuata nella Stazione idrobiologica ma ancora vincolata per molte analisi alle strutture di Padova, con i nuovi laboratori potrà sviluppare nuove linee e ospitare ricercatori interessati a studiare l’ambiente lagunare e l’alto Adriatico.



La didattica, con il corso di laurea magistrale in Biologia marina, si arricchirà di un un corso di laurea dedicato alla biodiversità marina, alla sua gestione e allo sviluppo di attività produttive come l’acquacoltura. La divulgazione verrà sviluppata nel museo di Zoologia e con eventi di divulgazione: conferenze, cineforum e laboratori. «Con questo polo», spiega il direttore del dipartimento di Biologia, Luigi Bubacco, «l’università entrerà ancor di più nel tessuto sociale. Le nuove risorse per il personale a Chioggia, sia docente che tecnico-amministrativo, e per la strumentazione consentiranno di creare un importante gruppo di ricerca con diverse competenze integrate. Rientriamo nel Progetto di eccellenza recentemente finanziato dal Miur con cui cofinanzieremo l’acquisto di attrezzature all’avanguardia».

Soddisfatti dell’incontro anche gli assessori Marco Veronese (patrimonio) e Daniele Stecco (bilancio). «Questo progetto va a rafforzare il legame tra Chioggia e l’università di Padova», sottolineano gli assessori comunali, «consolidando le attività di studi e ricerche di biologia marina, fondamentali anche per lo sviluppo del settore pesca, uno dei motori determinanti della nostra economia. Questo progetto guarda verso il futuro e darà impulso alla cultura e alla vivacità del tessuto sociale della città». —


 

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