Lunedì 28 dicembre ancora acqua alta eccezionale a Venezia, le barriere del Mose pronte ad alzarsi

VENEZIA. Pronti a sollevare il Mose per la tredicesima volta. Previsioni brutte per le prossime 48 ore. Nuova acqua alta in arrivo a 130 centimetri per domani 28 dicembre alle 10. Così ieri è stato inviato l’avviso del “possibile sollevamento barriere”.
Procedura modificata, dopo il grave errore dell’ 8 dicembre scorso. Quando, sottovalutando le previsioni, il Mose era rimasto giù. Proprio con l’acqua più alta della stagione, 138 centimetri sul medio mare. Polemiche e accuse incrociate . Così il Protocollo per la difesa dagli allagamenti nella fase provvisoria, inviato in settembre dalla commissaria Spitz, è stato modificato. Adesso si prevede di alzare le barriere anche in presenza di una previsione inferiore ai 130 centimetri. Il margine di errore viene considerato di 35 centimetri, come gli esperti suggerivano da tempo.. Così le squadre sono state allertate, e adesso sono pronte a intervenire.
Una variabile che forse non si era considerata al momento di impostare le “regole”. Perché l’aumento dei fenomeni di acqua alta ha subìto una brusca accelerazione, dovuta evidentemente ai cambiamenti climatici e all’aumento del medio mare.
Dal 3 ottobre scorso sono state ben 13 le maree superiori a 110 centimetri, 10 quelle sopra i 130. Decine quelle sopra il metro, la Piazza e la Basilica sott’acqua anche due volte al giorno. Il Mose è stato azionato 12 volte. Ma per molte ore San Marco è andata sott’acqua. E’ in grande ritardo infatti il progetto di difesa dell’area marciana, approvato solo qualche settimana fa. Come quello per le barriere provvisorie in vetro per difendere la Basilica.
Clima impazzito e maree che si moltiplicano. Adesso da domani è in arrivo una nuova perturbazione dal Nord Europa. Un “minimo depressionario” che potrà influire sulla circolazione d’aria anche nel bacino del Mediterraneo. Forti venti di scirocco, pioggia, bassa pressione. Tutto si sovrappone alla marea astronomica, entrata in fase di sigizia, nel plenilunio, quando cioè l’escursione tra massime e minime è già molto alta. Ai 73 centimetri di marea se ne sommeranno dunque alleno altrettanti dovuti al contributo meteo.
Ecco perché il tavolo tecnico delle previsioni, che comprende il Centro Maree di Ca’ Farsetti, l’Ispra e il Cnr, ha diramato un segnale di pericolo. «Sono possibili maree eccezionali nel periodo dal 28 al 31 dicembre», hanno scritto gli esperti la vigilia di Natale.
Dunque, allerta 130 domattina, altri 110 nella stessa giornata, alle nove della sera. 115 la mattina seguente e un altro picco di 130 il 30 dicembre.
Il Mose si potrebbe dunque alzare. Operazioni di sollevamento delle 78 barriere che cominceranno alle sei del mattino. Andranno giù non prima delle 12.30, la circolazione nei canali portuali sarà ripristinata solo alle 14.30. Dunque ingresso al porto interdetto per almeno otto ore. Per l’ennesima volta. E situazione che non promette nulla di buono.
Si cercano nuove soluzioni, come l’off-shore. Ma intanto la conca di navigazione di Malamocco, costata 330 milioni, è inutilizzabile. Così come il porto rifugio di Chioggia. Anche qui porte e cerniere fuori uso. Allarme dei pescatori, che l’ultima volta sono rimasti “chiusi fuori”, in mare, durante la burrasca.
Difficile la strada delle aperture parziali, come ipotizzato dal Provveditorato e sperimentato in una delle ultime chiusure del Mose. C’è pericolo per la circolazione delle grandi navi spinte dal vento. E anche rischio di erosione e danni alla laguna per le aumentate correnti. Intanto tutti pronti per sollevare di nuovo. Le squadre di addetti e ingegneri del Consorzio Venezia Nuova e di Comar sono state mobilitate —
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