«L’outlet non assume le cinquantenni Siamo discriminate»

NOVENTA. La carica delle cinquantenni che bussano alle vetrine dell'outlet. Il sogno è quello di un posto di lavoro vicino a casa, anche se magari non è tutto oro quello che luccica. Non saranno più...
CAIAFFA FG 08/01/2011 NOVENTA DI PIAVE CODE ALL'OUTLET MOLTO MENO DEL GIORNO DI APERTURA DEGLI SCONTI 06/01/2011 CAIAFFA FG 08/01/2011 NOVENTA DI PIAVE CODE ALL_OUTLET MOLTO MENO DEL GIORNO DI APERTURA DEGLI SCONTI 06/01/2011
CAIAFFA FG 08/01/2011 NOVENTA DI PIAVE CODE ALL'OUTLET MOLTO MENO DEL GIORNO DI APERTURA DEGLI SCONTI 06/01/2011 CAIAFFA FG 08/01/2011 NOVENTA DI PIAVE CODE ALL_OUTLET MOLTO MENO DEL GIORNO DI APERTURA DEGLI SCONTI 06/01/2011

NOVENTA. La carica delle cinquantenni che bussano alle vetrine dell'outlet. Il sogno è quello di un posto di lavoro vicino a casa, anche se magari non è tutto oro quello che luccica.

Non saranno più ragazzine, ma sono ancora belle e volenterose. E soprattutto hanno bisogno di soldi. Ma trovare l'agognato posto nel colosso delle vendite griffate sembra ancora un sogno irrealizzabile per le donne che hanno superato la gioventù.

Lo testimonia l'odissea affrontata da una di queste signore che parla a nome delle coetanee. «Ho chiesto lavoro all'outlet», racconta, «ma non se ne parla. Ho presentato curriculum, richieste di ogni genere. Nulla. Mi hanno fatto andare avanti e indietro. La verità è che vogliono assumere le ragazze giovani, quando ci sono tante cinquantenni che vorrebbero lavorare qui, ma non vengono prese in considerazione, siamo discriminate. Hanno promesso tanti posti di lavoro, evidentemente non per tutti».

Poco tempo fa, la Cgil è scesa in campo denunciando il disagi sociale di donne di 40 e 50 anni senza lavoro e ormai fuori dal mercato occupazionale. Spesso sono sole, non hanno mariti in grado di garantire loro gli alimenti per i figli.

Una fascia che sta esprimendo un disagio e una sofferenza sempre più forti e che nessuno è in grado di ascoltare. Ormai anche la stagione estiva non è più una garanzia.

Si sono ridotti gli stipendi e soprattutto i mesi di lavoro che non bastano più per percepire poi la disoccupazione nei mesi invernali. (g.ca.)

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