Lotta allo spaccio sul litorale incastrati altri due stranieri

JESOLO. L’operazione El Dorado contro lo spaccio di stupefacenti continua. Proprio nella notte tra martedì e mercoledì sono stati trovati dai carabinieri di San Donà altri due malviventi, entrambi trentenni, uno marocchino e l’altro tunisino, parte della banda dedita allo spaccio di droga finita nel mirino dei carabinieri lo scorso 13 giugno.
I due verranno rimpatriati in quanto irregolari e con reati sulle spalle. Il marocchino nell’ultimo periodo era stato anche protagonista di alcuni furti avvenuti in diverse attività ricettive di Jesolo. Riconosciuto dai carabinieri, è stato portato nel Centro di Espulsione a Torino.
L’altro, il tunisino, era conosciuto per spaccio di droga. Anche a lui è toccato lo stesso trattamento, ma l’uomo è stato mandato nel Centro di Roma. Entrambi saranno rimpatriati al più presto.
I due facevano parte della banda di spacciatori che si muoveva nella zona di Piazza Mazzini e Piazza Milano. La scorsa settimana i carabinieri avevano presentato l’operazione El Dorado, dal nome di uno dei locali dove circolava la droga, poi chiuso. Capo della banda era uno spacciatore tunisino che si faceva chiamare “Zio”, mentre “nipotini” erano i suoi adepti tra i quali spiccavano un siriano, un nigeriano e anche uno jesolano.
La banda pensava di prendere in giro i militari scambiandosi delle foto di carabinieri in borghese.
I carabinieri hanno calcolato seimila cessioni di cocaina, due chili alla settimana di polvere bianca che arrivava sul litorale. 80 invece consumatori, in prevalenza del posto, segnalati alla Prefettura. L’operazione è stata condotta dal colonnello dei carabinieri Claudio Lunardo, giunto per affiancare il capitano Dario Russo e il luogotenente Roberto Tagliari.
I carabinieri della compagnia di San Donà, supportati da unità cinofile, elicotteri e dai militari del 4° Battaglione di Mestre, hanno così dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal gip del Tribunale di Venezia, dottor Marini, su richiesta della dottoressa Spigarelli, a conclusione di un’attività investigativa di quasi due anni. Si stima che, nel biennio 2017 e 2018, siano stati venduti circa 2 chili alla settimana per un giro di centinaia di migliaia di euro. L’operazione di ieri prosegue quella della settimana scorsa, a riprova della continua attività di controllo dei carabinieri. —
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