L’orologio della torre di Sant’Andrea al British Institute

Il meccanismo chioggiotto al centro di una tavola rotonda con il direttore dei lavori di restauro del Big Ben di Londra
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. L’orologio da torre di Sant’Andrea protagonista di una tavola rotonda alla biblioteca del British horological institute ad Upton Hall, in Inghilterra. L’evento, che si è tenuto qualche giorno fa, era riservato ad un gruppo ristretto degli appassionati di orologeria da torre dell’Antiquarian horological society, la più prestigiosa associazione inglese dedicata all’orologeria antica.

La conferenza sull’orologio di Chioggia, realizzato da Giovanni Dondi, è stata tenuta dall’ingegnere Marisa Addomine, presidente del Registro italiano orologi da torre, ormai di casa a Chioggia.

La conferenza dell’Addomine è stata inserita all’interno del forum sull’orologeria antica gestito dal gruppo “Turret clock group” dell’Antiquarian horological society. «L’ingegner Addomine ha parlato un’ora del nostro orologio», spiega Aldo Bullo del comitato Torre di Sant’Andrea, «la presentazione è stata accolta con entusiasmo dagli amici britannici. Lo dimostra anche la foto scattata sulla gradinata d’ingresso del British Institute dove Chris McKay, massimo esperto britannico in materia e fino a pochi anni fa direttore dei lavori del restauro del Big Ben, tiene in mano con orgoglio la bandiera della città di Chioggia».

La parentesi culturale inglese è solo l’ennesima occasione di ribalta internazionale per l’orologio di Sant’Andrea che condivide con il meccanismo di Salisbury il primato di orologio da torre più antico del mondo.

L’esemplare chioggiotto è stato anche oggetto di due tesi di dottorato: nel 2006 della ricercatrice spagnola di Santander, Ana Rivero Mediavilla, nel 2010 di un dottorando spagnolo, Victor Pérez Alvarez, laureato in storia medievale, arrivato a Chioggia proprio per raccogliere materiale sull’orologio del Dondi.

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