«L’orario ridotto significa bus scolastici più cari»

Mirano. Il sindaco Pavanello contesta la settimana corta alla media Mazzini «Vanno riorganizzati tutti i collegamenti con un spesa maggiore di 24 mila euro»

MIRANO. Comune contro la settimana corta alla “Mazzini”. In una lettera al dirigente scolastico Alessio Morassut e al Consiglio di istituto, il sindaco Maria Rosa Pavanello elenca tutti i disagi che la chiusura della scuola al sabato comporterà, in particolare per il trasporto scolastico. E quindi per gli utenti delle altre scuole. Il Comune accoglie così le lamentele di quei genitori che si erano detti preoccupati per le implicazioni della nuova organizzazione, che prevede lezioni articolate su cinque giorni e il sabato a casa. «La decisione di modificare l’organizzazione scolastica andava prima condivisa con il Comune, viste le nuove spese che andranno a gravare su un bilancio comunale chiuso a fine maggio, che già ha dovuto subire profondi tagli», scrive Pavanell, «destinare risorse alla riorganizzazione della Mazzini infatti implica tagli ad altri settori, per garantire il pareggio di bilancio». Ma il Comune non si limita a rimproverare la scuola: la bocciatura delle decisioni prese del Consiglio di istituto vengono messe ai raggi X dal sindaco, che mette sul piatto l’impatto organizzativo ed economico che dovrà subire il trasporto scolastico. «L’attuale corsa delle 13 dalle scuole a Luneo non potrebbe più garantire il trasporto per gli alunni della Mazzini, i quali uscirebbero alle 13.50», puntualizza il sindaco, «inoltre la corsa delle 13 per gli alunni di Zianigo che frequentano le medie “Da Vinci” e “Mazzini” servirebbe solo a sei alunni, quelli della “Da Vinci”. Per garantire il trasporto a tutti sarebbe necessario organizzare tre corse di ritorno dal lunedì al venerdì, più il sabato per la “Da Vinci”, che ha un orario di uscita diverso, per una spesa aggiuntiva, complessiva annua, di 24.146 euro». Insomma alla fine le decisioni della Mazzini incideranno su tre scuole e, soprattutto, sul bilancio comunale. La soluzione rischia di essere drastica. Spiega infatti Pavanello: «Per contribuire almeno parzialmente alla nuova imprevista spesa sarebbe necessario aumentare le tariffe di abbonamento mensile di 9,21 euro a carico di tutti gli iscritti al trasporto scolastico, che sono circa 192 famiglie. La tariffa salirebbe quindi da 23,50 euro a 32,71 mensili, per coprire solo una delle corse necessarie». Nella polemica il Comune ha provato a correre ai ripari: ha contattato Actv per proporre di dirottare una delle attuali corse della circolare urbana, ma le speranze di ottenere aperture in questo senso non sono molte. «La nuova organizzazione è davvero utile?», si chiede infine Pavanello, «perché gli uffici hanno stimato un risparmio energetico, per il giorno in più di chiusura della scuola, tra i 2.915 e i 3.585 euro appena».

Filippo De Gaspari

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